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Spagna, il centrodestra vince ma senza maggioranza assoluta

Il premier uscente Mariano Rajoy tvsvizzera

Serviranno alleanze per governare – Secondi i socialisti; terzo Podemos, che prima non aveva rappresentanti in Parlamento

Questo contenuto è stato pubblicato il 21 dicembre 2015 - 13:00

L'appuntamento con le urne per il rinnovo del Parlamento spagnolo si è chiuso domenica sera alle 20.00Link esterno. Stando ai risultati ufficiali parziali, dopo lo spoglio di oltre il 95% delle schede, il Partito popular (PP) del premier conservatore uscente Mariano Rajoy si aggiudica la percentuale più alta di consensi, il 28,7%, che gli permettono di conquistare 122 seggi su 350 in Parlamento, facendogli perdere però la maggioranza assoluta di 186 deputati conquistata nel 2011. In termini di governabilità questo è un problema poiché non avendo più i numeri il Partito popular dovrà stringere delle alleanze con altre formazioni per l'istituzione di un nuovo Governo, la cui formazione si prospetta lunga e laboriosa.

Gli ambienti finanziari hanno già espresso la loro preoccupazione e anche il giovane re Felipe VI potrebbe essere chiamato a ricoprire un inedito ruolo di mediatore, per evitare il ritorno alle urne.

Al secondo posto, per numero di preferenze, si piazzano i socialisti del PSOE, con il 22,1% di voti, che sorpassano Podemos, fermo al 20,7%. La quarta forza del paese è il movimento Ciudadanos, di Albert Rivera, con il 13,9% di sostenitori.

La possibile ripartizione dei seggi - Bipartitismo addio

In termini di seggi, grazie a un sistema elettorale che favorisce le piccole circoscrizioni dove le formazioni tradizionali sono più presenti, i socialisti potrebbero ottenere 91 poltrone (contro le 110 del 2011), Podemos 69 e Ciudadanos 38. Questi ultimi due ultimi partiti non avevano rappresentanti nel Parlamento uscente.

Di fatto, però, la chiamata alle urne di oggi rappresenta un voto storico per il paese che ha "salutato" definitivamente il sistema del bipartitismo in vigore dalla morte del dittatore Franco, 40 anni fa.

Il nuovo Parlamento si costituirà formalmente il 13 gennaio prossimo, 20 giorni dopo che i risultati delle elezioni saranno stati resi noti ufficialmente, ovvero mercoledì prossimo. L'investitura del nuovo presidente del Governo, designato dal re, come tradizione vuole dovrebbe giungere circa due settimane dopo la formazione del Congresso e del Senato.

ATS/AFP/RSINEWSLink esterno

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