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Schengen, più controlli a tutte le frontiere

La richiesta della Francia è stata accolta dai ministri degli Interni e della Giustizia dell'Ue in sessione straordinaria; approva anche la Svizzera

Questo contenuto è stato pubblicato il 20 novembre 2015 - 21:27

Saranno effettuati più controlli alle frontiere Schengen, sia interne che esterne. La richiesta della Francia è stata accolta dai ministri degli Interni e della Giustizia dell'Ue, riuniti venerdì in sessione straordinaria. Una decisione approvata anche dalla Svizzera, rappresentata a Bruxelles da Simonetta Sommaruga.

Le regole Schengen saranno riviste entro fine anno. I controlli ai confini esterni saranno sistematici, anche su cittadini di uno stato Schengen. Le persone considerate sospette saranno schedate, e i dati saranno inseriti nei database nazionali ed europei e usati per i controlli, che saranno più severi anche alle frontiere interne.

Iniziative a cui i Paesi che non sono membri dell'Unione Europea non sono obbligati ad aderire, ma cui la Svizzera ha deciso -insieme alla Norvegia- di partecipare per non creare falle nella sicurezza.

Nel registro europei dei passeggeri, i dati di chi viaggia su voli da e per lo spazio Schengen o all'interno dello stesso saranno conservati per un anno e non per un mese, come ventilato in una prima proposta.

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