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L'Oms chiede lo stop alla vendita di animali selvatici

Mercato di Guanzhou. Keystone / Alex Plavevski

L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha chiesto di fermare la vendita di mammiferi selvatici vivi nei mercati alimentari per prevenire la diffusione delle malattie infettive.

Questo contenuto è stato pubblicato il 14 aprile 2021 - 12:58

La notizia scioccante dello scorso anno dei milioni di visoni d'allevamento uccisi in Danimarca poiché in questi animali era stata trovata una nuova variante di coronavirus è un segnale di come possa essere delicato il rapporto dell'uomo alla natura. 

"Gli animali, in particolare quelli selvatici, sono la fonte di oltre il 70% di tutte le malattie infettive emergenti nell'uomo, molte delle quali sono causate da nuovi virus. I mammiferi selvatici, in particolare, rappresentano un rischio per l'emergere di nuove malattie", si legge nella dichiarazione dell'Oms.

La trasmissione del virus Covid -19 all'uomo attraverso gli animali selvatici è una delle spiegazioni più plausibili dell'origine della malattia, secondo dli esperti dell'organizzazione.

In un recente rapporto, hanno sottolineato che un mercato a Wuhan, la metropoli cinese in cui sono stati segnalati i primi casi, sembra essere stato uno dei punti della diffusione del virus alla fine del 2019. Da allora la malattia si è diffusa in tutto il mondo e ha provocato oltre 2,93 milioni di morti.

Oltre alla sospensione delle vendite, l'Oms e altre organizzazioni internazionali chiedono il miglioramento delle norme igieniche in questi mercati tradizionali e norme per controllare l'allevamento e la commercializzazione di animali selvatici destinati a essere venduti nei mercati per il consumo umano.

Le organizzazioni auspicano poi che siano formati ispettori veterinari per applicare queste nuove regole e rafforzare i sistemi di sorveglianza al fine di rilevare rapidamente nuovi agenti patogeni e lanciare campagne di informazione e sensibilizzazione per commercianti e clienti.

Nel servizio del Telegiornale, le considerazioni di Susanna Petrone, portavoce del WWF Svizzera.

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tvsvizzera.it/Zz/ats con RSI (TG del 14.04.2021)

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