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Renzi alla Merkel, "Non ci tratti da studentelli"

Si delinea un asse con Francia e Gran Bretagna per un'Europa "più flessibile" sui conti pubblici

Questo contenuto è stato pubblicato il 02 ottobre 2014 - 16:50

Matteo Renzi va in soccorso della Francia, redarguita dalla cancelliera tedesca Angela Merkel per la sua decisione di procrastinare il pareggio di bilancio per non strangolare l'economia transalpina. "Rispetto la decisione di un Paese libero e amico come la Francia, nessuno deve trattare gli altri Paesi come si trattano degli studenti", ha detto il presidente del Consiglio a Londra, riferendosi alla frase con la quale la responsabile dell'esecutivo germanico invitava i paesi UE "a fare i compiti" sui conti pubblici.

"Io sto con dalla parte di François Hollande e Manuel Valls", ha continuato il premier, che ha comunque assicurato che l'Italia rispetterà il parametro del 3% (deficit su PIL). A Downing Street il segretario del PD ha incontrato il premier David Cameron con cui ha avuto un ampio scambio di vedute su Europa, crisi medio-orientale e Ucraina. In particolare tra i due interlocutori si è delineata una comune linea meno rigida, in sintonia con quanto espresso da Parigi, sulle politiche finanziarie europee. "L'Europa deve essere più flessibile".

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