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Quotidiano "La Sicilia" esce con pagina in arabo

L'edizione del 4 aprile ha lo scopo di favorire l'integrazione. Racconta la storia di uno degli unici due sopravvissuti ad una delle più grandi tragedie del mare, quella del 9 settembre 2014 che costò la vita ad almeno 500 persone.

Questo contenuto è stato pubblicato il 03 aprile 2015 - 18:19

L'iniziativa è della giornalista Franca Antoci, che sentiamo nell'intervista.

Il 9 settembre del 2014, nello specchio di mare su cui si affacciano la Sicilia, Malta e Creta, avveniva una delle stragi più crudeli della storia degli sbarchi. Un barcone con oltre 500 profughi in fuga da Libia, Siria, Egitto, Sudan e Palestina venne speronato e affondato da alcuni componenti di un'organizzazione di trafficanti di uomini con sede ad Alessandria d'Egitto.

Morirono 300 uomini e 200 tra donne e bambini. Famiglie intere vennero inghiottite dall'acqua.

Uno dei sopravvissuti racconta alla giornalista de "La Sicilia" attimo per attimo la disperazione, la paura e la speranza di un'avventura senza ritorno che ha cambiato per sempre la vita di chi è rimasto miracolosamente vivo.

L'obiettivo di questa pagina in arabo è di informare e abbattere le barriere che rendono difficile comunicazione e comprensione tra culture profondamente diverse.

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