Navigation

Un grande elettore svizzero contro Trump

Tra i ‘grandi elettori’ chiamati lunedì a ufficializzare la scelta del nuovo presidente degli Stati Uniti, figura anche Vinz Koller, svizzero di Sciaffusa che vive in America da ormai trent’anni, ha passaporto statunitense ed è esponente californiano del partito democratico.

Questo contenuto è stato pubblicato il 19 dicembre 2016 - 13:45
tvsvizzera.it/ri con RSI (TG 12.30 del 19.12.2016)

Le presidenziali USA sono una consultazione indiretta: i cittadini, con la loro scheda, eleggono in realtà dei rappresentanti di partito, nominati nelle settimane precedenti il voto di novembre con modalità che variano da Stato a Stato. Spetta poi ai 538 eletti, riuniti in Collegio, proclamare il presidente e il suo vice.

Il numero di grandi elettori, 538, e la loro distribuzione per Stati, coincidono con quelli dei deputati alla Camera dei rappresentanti (435), più 100 senatori e 3 rappresentanti del Distretto di Columbia. Gli eletti si impegnano a votare per il presidente e vice presidente candidati dal partito che rappresentano, ma nessuna legge federale li obbliga a farlo e non tutti gli Stati puniscono gli ‘elettori infedeli’. Più informazioni sul Collegio elettorale USA qui: www.archive.govLink esterno (in inglese).

End of insertion

Un sistema, sostiene Vinz Koller, creato dai Padri fondatori degli Stati Uniti per consentire di “correggere” il risultato dello scrutinio. Lo sciaffusano invita così i grandi elettori repubblicani a boicottare l’elezione di Trump.

"Secondo me, questo non è il suo posto", osserva. "Durante la campagna, Trump si è espresso in un modo che non si addice a un presidente. Ha emarginato delle persone. È preoccupante. Sto cercando di convincere altri grandi elettori che questo passo è indispensabile. Per riuscirci è necessario che 37 repubblicani non votino Trump".

Kim Babler, grande elettore repubblicano del Wisconsin, ci mostra inserti nei giornali, email e lettere che chiedono di non votare il presidente designato. Una pressione che però non avrà effetto su di lui: “È da 30 anni che non vinciamo in questo Stato. Quindi sono molto contento di poter dare il mio voto a Trump".

Lo stesso Koller è cosciente del fatto che la sua battaglia, probabilmente, non porterà a nulla. È riuscito però ad attirare l'attenzione sull'importanza del ruolo dei grandi elettori: "Non credo di forzare qualcosa. Questa possibilità è prevista e intendo sfruttarla. Bisogna capire che siamo una specie di freno d'emergenza".

Partecipa alla discussione!

I contributi devono rispettare le nostre condizioni di utilizzazione.
Ordina per

Cambia la tua password

Desideri veramente cancellare il tuo profilo?

Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.

Scoprite ogni settimana i nostri servizi più interessanti.

Iscrivitevi ora per ricevere gratuitamente i nostri migliori articoli nella vostra casella di posta elettronica.

La dichiarazione della SRG sulla protezione dei dati fornisce ulteriori informazioni sul trattamento dei dati.