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Non discriminare, ma soprattutto spendere

Il politicamente corretto diventa un business

Questo contenuto è stato pubblicato il 09 aprile 2016 - 20:46

Da Bruce Springsteen al Papa, passando dalla Apple fino alle nuovissime Barbie: negli ultimi giorni molte delle dichiarazioni che sono rimbalzate sui media hanno fatto appello a una sorta di comandamento, quello di non "discriminare".

All'origine certamente il rispetto per le diversità, ma anche talvolta l'ossessione del politicamente corretto che può trasformarsi in un vero e proprio business dei buoni sentimenti.

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