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Frontalieri, il Ticino non esclude il blocco dei ristorni

I deputati a Berna chiedono un incontro urgente con la consigliera federale Widmer-Schlumpf, "il cantone non sia penalizzato dai negoziati con l'Ue"

Questo contenuto è stato pubblicato il 06 maggio 2015 - 16:00

"Nei prossimi mesi serve una voce unitaria dal Ticino per difendere i nostri interessi", ha detto mercoledì il presidente del governo cantonale Paolo Beltraminelli al termine dell'incontro con la deputazione ticinese alle Camere federali. Dopo il voto del 9 febbraio contro l'immigrazione di massa la solidarietà tra i cantoni sarà messa a dura prova dalle trattative con l'Unione Europea e il rischio, ha precisato il direttore del DSS, è che il Ticino esca sconfitto da questo gioco in cui tutti tireranno la coperta dalla loro parte. Oltre all'intensificazione dei contatti con Berna (in agenda c'è un incontro urgente dei parlamentari ticinesi con la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf), è stata annunciata la creazione di un gruppo misto che dovrà coordinare i vari interventi a tutela del cantone. Mentre sullo sfondo resta il possibile blocco dei ristorni fiscali dei frontalieri.

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