Abusi, il Papa a Dublino: "La Chiesa ha fallito"
Papa Francesco, durante la sua visita in Irlanda, ha "riconosciuto il fallimento delle autorità ecclesiastiche nel riconoscere i "cimini ripugnanti" degli abusi su minori da parte di membri della Chiesa e nel proteggere le vittime.
Non ha avuto peli sulla lingua il premier irlandese Leo Varadkar, che ha accolto Papa Francesco sabato nel suo paese. Il capo del governo di Dublino ha chiesto al pontefice di utilizzare la "sua posizione e la sua influenza" per dare alle vittime di abusi da parte del clero, in Irlanda e nel mondo intero, "la giustizia che meritano".
Il 24esimo viaggio all'estero di Francesco avviene in un pomento particolarmente delicato per la Chiesa cattolica, sotto pressione dopo le rivelazioni venute a galla negli Stati Uniti, in Pennsylvania si più di 300 preti pedofili che avrebbero abusato di oltre mille fanciulli.
Dopo aver ascoltato le parole di Varadkar il Papa ha dichiarato: "Non posso che riconoscere il grave scandalo causato in Irlanda dagli abusi su minori da parte di membri della Chiesa incaricati di proteggerli ed educarli".
"Il fallimento delle autorità ecclesiastiche - vescovi, superiori religiosi, sacerdoti e altri - nell'affrontare adeguatamente questi crimini ripugnanti ha giustamente suscitato indignazione e rimane causa di sofferenza e di vergogna per la comunità cattolica. Io stesso condivido questi sentimenti", ha aggiunto.
Marie Collins, ex consigliera del Papa, che questi aveva convocato per contrastare il fenomeno, si è detta insoddisfatta dalle parole di Francesco. "Deludente, non ha detto nulla di nuovo", ha detto la donna, lei stessa in passato vittima di abusi da parte di un prete.
Dal 2002, più di 14'500 persone hanno dichiarato di aver subito degli abusi da parte del clero nella sola Irlanda. Le autorità ecclesiastiche del paese sono accusate di aver coperto centinaia di preti.
È stato forse anche questo aspetto che ha accelerato il declino dei fedeli in Irlanda. Ultimo segnale di ciò è stato il plebiscito a favore del diritto all'abortoLink esterno, preceduta dall'elezione di un premier omosessuale, Varadkar, nel 2017 e dalla legalizzazione dei matrimoni gay nel 2015.
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