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La fine del sogno californiano

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Questo contenuto è stato pubblicato il 09 ottobre 2020 - 08:51
Daniele Compatangelo, RSI News


Pandemia, incendi, carovita le cause prime del fuggi fuggi che sta interessando migliaia di cittadini californiani che traslocano in Texas e Arizona.

Il sogno californiano è forse finito o si è solo temporaneamente interrotto? Abbiamo cercato di capirlo con l'aiuto di Sassan MasseratLink esterno, noto legale d'affari di Beverly Hills e di Jeremy SpiegelLink esterno, vice direttore di Extra, il più importante programma tv di news e intrattenimento d'America.

Il dato di fatto è che molti residenti hanno scelto di lasciare la California. Le cause principali: il carovita (il più elevato degli USA), gli incendi che non si placano e la pandemia ormai fuori controllo. Poi ci sono gli affitti costosissimi e i 100 mila senza setto che dormono e vivono sui marciapiedi di ogni singola città e cittadina della Gold Coast.

Un recente sondaggio della televisione statunitense NBC ha dimostrato che per un lavoratore medio, con uno stipendio di 75'000 dollari all’anno (circa 73'000 franchi) è diventato impossibile arrivare a fine del mese. Già nel 2018, oltre 86'000 persone, su una popolazione residente di 40 milioni, aveva lasciato lo Stato per trasferirsi in Texas, mentre altri 55'000 avevano scelto l’ArizonaLink esterno. Entrambi gli Stati sono considerati meno cari e con un miglior tenore di vita.

Poi, oltre alla gestione caotica della pandemia, alle dozzine di incendi c'è anche Hollywood che ci ha messo del suo decidendo di spegnere tutti i riflettori e di trasferire buona parte delle produzioni in altri Stati americani o addirittura all’estero.

Anche gli incendi non hanno certo aiutato. Ecco il servizio dalla Napa Valley, la regione dei vini devastata dalle fiamme.

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