Emergenza umanitaria nella striscia di Gaza
Egitto e Stati Uniti hanno concordato di consentire ad americani e palestinesi con cittadinanza americana a Gaza di uscire attraverso il valico di Rafah. Ma Il Cairo rifiuta di ospitare rifugiati palestinesi. Intanti Israele si è astenuta da azioni sul valico in modo che rimanesse aperto fino alle 17.
Frattanto, un aereo dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), con forniture mediche per sostenere i bisogni sanitari urgenti a Gaza è atterrato ad Al Arish, in Egitto, vicino al valico di Rafah. "Siamo pronti a distribuire le forniture non appena sarà stabilito l'accesso umanitario attraverso il valico", ha scritto su X (ex Twitter) il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. "Continuiamo a chiedere a Israele di riconsiderare la decisione di evacuare 1,1 milioni di persone. Sarebbe una tragedia umana", ha aggiunge.
Intanto, molti Palestinesi hanno trascorso la notte all'addiaccio nel sud della Striscia. Un giornalista dell'agenzia di stampa italiana Ansa ha testimoniato che sono ormai stracolme le strutture dell'Unrwa, l'ente dell'Onu per i rifugiati. Non essendoci all'interno più nemmeno posto per sedersi, molti hanno dormito su marciapiedi: alcuni su materassi portati da casa, altri su carretti trainati da asini. Da Gaza City prosegue l'arrivo di nuovi sfollati: anche a piedi, per l'esaurimento della benzina.
Aiuti dall'Ue
La Commissione Ue "triplicherà immediatamente gli aiuti umanitari a Gaza" portandoli a "oltre 75 milioni di euro". Lo annuncia in una nota la presidente Ursula von der Leyen, dopo un colloquio con il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.
Se volete condividere con noi osservazioni su un argomento sollevato in questo articolo o segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.