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Dietro la protesta a Roma

Quartieri romani in fiamme. A soffiare sul fuoco tanti militanti

Questo contenuto è stato pubblicato il 24 novembre 2014 - 15:30

Apolitici e apartitici con gli striscioni di fratelli d'Italia e i volantini di Casapound i comitati di quartiere si mobilitano a Roma contro degrado e immigrazione in una campagna elettorale permanente che vede Roma scoppiare e Marino sempre al centro delle polemiche. E' accaduto a Corcolle, a Tor Sapienza, a Fidene e all'Esquilino. Ora anche a Torre Angela, Eur e all'Infernetto. Il problema, per tutti, è il degrado, la soluzione per tutti è cacciare l'immigrato mandare a casa il primo cittadino.


Non è una novità anche se nella sostanza qualcosa cambia. A mobilitarsi questa volta è l'estrema destra che strizza l'occhio alla Lega e che da ieri vorrebbe anche Borghezio sindaco di Roma. Un network che soffia sulla rabbia e la paura, molto attivo nel promuovere fiaccolate notturne ma che al di là dei militanti non coinvolge altri. Pochi i cittadini che li seguono, molti i media che ne amplificano il messaggio. Ma dietro di loro il vuoto, lo stesso vuoto lasciato dalle istituzioni ora mira di politici assetati di visibilità anche se il gioco per loro sembra ormai finito.

Giuliano Rosciarelli/alaNEWS

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