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Credito ponte da 7 miliardi alla Grecia

Da subito la BCE ha deciso di innalzare a 900 milioni di euro la liquidità di emergenza per le banche greche

Questo contenuto è stato pubblicato il 16 luglio 2015 - 21:04

Dopo il voto nella notte del Parlamento ellenico, che ha dato seguito alle richieste dei leader europei, i 28 hanno accettato il credito ponte di 7 miliardi di euro per Atene.

"Sono felice d'annunciare che i ministri delle finanze dei 28 abbiano trovato un accordo per un credito ponte fino a metà agosto", le parole a commento di Jean-Claude Junker.

Così, a partire da lunedì, la Grecia potrà pagare nei tempi i 3,5 miliardi di euro dovuti alla BCE e i quasi 2 miliardi al Fondo monetario internazionale. E lunedì prossimo anche le banche elleniche potranno riaprire, dato che la Banca centrale europea ha alzato la liquidità di emergenza a 900 milioni di euro per gli istituti di credito greci. Draghi ha spiegato come la decisione sia stata presa popiché "le cose sono cambiate", facendo riferimento al voto favorevole alle riforme del Parlamento di Atene e, naturalmente, al terzo "salvataggio" dell'Eurogruppo.

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