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Oms: "Europa epicentro della pandemia"

L'Europa è diventato l'epicentro del nuovo coronavirus che dalla fine dello scorso anno ha ucciso 5'000 persone nel mondo. Lo ha comunicato venerdì l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) mentre nel Vecchio continente si moltiplicano le misure per tentare di mitigare la propagazione del virus. 

Questo contenuto è stato pubblicato il 13 marzo 2020 - 21:04
tvsvizzera/Reuters/ats/afp/spal/Zz con RSI (TG del 13.3.2020)
La responsabile del programma per le emergenze dell'Oms Maria Van Kerkhove Keystone / Martial Trezzini

Più di 132'000 casi da dicembre in 123 Paesi. "L'Europa è diventato il nuovo epicentro della pandemia con più contagi e decessi di tutto il resto del mondo assieme, con l'eccezione della Cina". Lo ha detto il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus venerdì.

Il museo del Louvre èdi Parigi è tra i luoghi turistici chiusi fino a nuovo avviso. Keystone / Yoan Valat

-L'aggiornamento dei contagi nel Mondo (Università Johns Hopkins)Link esterno

"La traiettoria dei contagi dipenderà dalle azioni che intraprenderanno i paesi, in Asia hanno avuto un approccio aggressivo e hanno svoltato", ha detto la responsabile del programma per le emergenze dell'Oms Maria Van Kerkhove.

Balzo dei contagi in Spagna

E proprio venerdì la Spagna, dove in un giorno si sono avute più di mille infezioni, ha dichiarato lo stato di allerta per cercare di contenere l'aumento dei contagi e quattro zone della Catalogna sono state messe in quarantena. Madrid intende limitare il movimento di persone e veicoli e intervenire sui produttori e fornitori di merci.

La Germania si appresta a stanziare un credito iniziale di 550 miliardi di euro a sostegno delle imprese in sofferenza. "Si tratta di misure economiche inedite nella storia della Repubblica federale", ha commentato la cancelliera Angela Merkel, che ha proibito le manifestazioni con più di mille persone. Intanto uno dopo l'altro i Laender, quasi tutti, hanno annunciato la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, a partire dalla settimana prossima fino alla fine delle ferie di Pasqua.

Scuole chiuse in numerosi Stati

Le scuole sono state chiuse anche in Austria, Bulgaria, Danimarca, Grecia, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Repubblica Ceca, Turchia e Ucraina. E dalla prossima settimana alunni e studenti rimarranno a casa anche in Belgio, Croazia, Francia, Portogallo, Spagna e Svizzera e nella maggior parte delle regioni tedesche.

La Repubblica Ceca, la Danimarca, la Slovacchia, l'Ucraina e la Polonia hanno chiuso i loro confini a tutti gli stranieri. L'Austria ha sospeso i collegamenti ferroviari e ha quasi completamente chiuso il confine con l'Italia, richiedendo certificati medici e controlli sanitari per chi vuole entrare.

Intervengono anche Johnson e Trump 

Il governo britannico ha rinviato di un anno le elezioni amministrative previste a maggio in Inghilterra, anche se per ora Londra non intende procedere a chiusure e limitazioni. Stato di emergenza dichiarato da Donald Trump anche negli Stati Uniti che verseranno 50 miliardi per fronteggiare la crisi sanitaria. 

Da parte sua la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, che ha presentato un pacchetto senza precedenti di misure economiche che contempla anche la sospensione del contestato Patto di stabilità, ha affermato che "daremo all'Italia tutto quello che chiede". E per la prima volta la Commissione Europea potrebbe attivare la clausola di salvaguardia anticrisi.

Il servizio del TG della Radiotelevisione svizzera

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E in Italia...

Tra le competizioni sportive più importanti vittima dell'epidemia, troviamo ora anche il Giro d'Italia.

Nel Paese europeo attualmente più toccato dall'epidemia sono 1’266 i morti per coronavirus in Italia: 250 in un solo giorno, di cui 146 in Lombardia, secondo il bilancio di venerdì diffuso dalla Protezione civile. Sono però in aumento le guarigioni: 1’439, 181 in più di ieri.

La gente è invitata a restare a casa e si respira un'atmosfera surreale, con le strade delle principali città praticamente deserte. Ma tra tanti drammi, preoccupazioni e disagi, molti italiani sanno trovare anche il modo di fare sentire in modo positivo la propria voce, letteralmente. Alle 18:00 in molte città italiane si sono aperte le finestre per un flashmob organizzato in rete. Ognuno, dalla "quarantena" di casa propria, si è messo a cantare. Vediamo e ascoltiamo nel prossimo servizio.

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