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Chiuse 80 moschee in Tunisia

Turisti in fuga dopo il massacro di ieri sulla spiaggia di Sousse. Isis rivendica l'attentato

Questo contenuto è stato pubblicato il 27 giugno 2015 - 21:33

"Il nostro fratello, un soldato del Califfato, ha raggiunto l'obiettivo di attaccare l'imperial Hotel nonostante le misure di sicurezza", con queste parole su twitter lo Stato islamico ha rivendicato la strage di turisti perpetrata ieri sulla spiaggia tunisina di Sousse.

Il paese nordafricano è sotto choc per l'uccisione di 38 persone, che segue l'attentato compiuto in marzo nel Museo del Bardo e il governo ha annunciato un piano straordinario per proteggere le località turistiche del paese e la chiusura di un'ottantina di moschee in cui operano militanti salafiti.

E proprio il turismo rappresenta una voce di entrata fondamentale per il governo che sta tentando la difficile impresa di coniugare istanze democratiche emerse durante la stagione delle rivolte contro il vecchio regime e la lotta contro il terrorismo di matrice islamica.

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