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Grecia, quando il salario arriva in coupon

Premi e bonus, ma anche salari, pagati con coupon e buoni pasto. Un fenomeno che in Grecia riguarda 200'000 lavoratori di 1'000 imprese. E nel paese si teme per nuove possibili misure di austerità. Il reportage della Radiotelevisione svizzera.

Questo contenuto è stato pubblicato il 21 febbraio 2017 - 13:16
tvsvizzera.it/Zz con RSI (TG del 19.02.2017)
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Se il salario minimo è pagato in denaro, il resto può essere legalmente versato in buoni, sui quali le imprese elleniche non pagano le tasse, risparmiando. Con questo meccanismo, però, lo stato ha perso nel solo 2016 300 milioni di euro in imposte.

Nel settore pubblico la situazione è diversa. La totalità dello stipendio deve essere versato in denaro, che però non sempre arriva.

E mentre musei e i siti storici chiudono per sciopero, anche i privati sono in difficoltà. Le attività chiudono, schiacciate da tasse che lasciano nelle tasche dei piccoli imprenditori il 20% circa delle entrate.

I greci guardano quindi con apprensione alle discussioni in seno all’Eurogruppo. Un altro giro di vite su pensioni e salari potrebbe rivelarsi disastroso per moltissima gente.  

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