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Le relazioni tra Regno Unito e Cina si fanno più tese

Dure critiche sono state espresse lunedì dall'ambasciatore cinese nel regno Unito. Keystone / Andy Rain

L'ambasciatore cinese nel Regno Unito, Liu Xiaoming, ha ha accusato il premier britannico Boris Johnson di immischiarsi negli affari di Pechino riferendosi all'offerta di fornire la nazionalità britannica a 3 milioni di persone a Hong Kong in seguito all'approvazione, nell'ex colonia, di una controversa legge sulla sicurezza nazionale. Ma le tensioni tra i due paesi riguardano anche gli affari, in particolare la rete 5G.

Questo contenuto è stato pubblicato il 06 luglio 2020 - 21:44

La nuova via preferenziale per accedere alla nazionalità britannica da parte di certi cittadini di Hong Kong è stata presa da Johnson dopo che quest'ultimo ha stabilito che è stata "commessa una chiara e seria violazione" della dichiarazione congiunta sino-britannica sul ritorno alla Cina dell'ex colonia.

La legge sulla sicurezza nazionale rende ogni attività considerata secessionista o sovversiva illegale, così come ogni intervento straniero negli affari interni della città. Scandire slogan, anche pacificamente, esporre manifesti o bandiere a favore dell'indipendenza di Hong Kong sono considerate violazioni.

Secondo l'ambasciatore Liu Xiaoming la misura serve solo a limitare la criminalità e le sommosse e la misura di Johnson "è una grave interferenza che non si cura minimamente delle norme basilari delle relazioni internazionali".

Rete 5G

C'è anche un altro punto che inasprisce i rapporti tra i due Paesi.  Il Governo britannico ha infatti moltiplicato lunedì le dichiarazioni secondo le quali considererebbe il gigante delle telecomunicazioni cinese Huawei come "altamente rischioso" per la sicurezza della rete 5G del paese.

Il governo britannico a gennaio aveva annunciato i suoi nuovi piani per tutelare la rete di telecomunicazioni del Paese, che sono stati visti come una concessione a Huawei, seppure con un ruolo limitato, a prendere parte nella costruzione della rete 5G nel Regno Unito. Ma sembra che Londra intenda ora fare un passo indietro.

Secondo il quotidiano Financial Times, il governo Johnson potrebbe presentare presto un piano per escludere Huawei dal circuito 5G.

Questo ritiro potrebbe iniziare quest'anno e concludersi nel 2029, termine considerato troppo lontano da molti conservatori, si legge invece nel Telegraph.

"Sono determinato a far sì che internet ad alta velocità arrivi in tutto il Paese e penso potremo farlo", ha dichiarato lunedì Johnson. "Sono anche determinato a fare in modo che il Regno Unito non sia vulnerabile a fornitori ad alto rischio".

Secondo Oliver Dowden, il ministro incaricato del digitale, della cultura e dei media, il governo vuole "diversificare i suoi strumenti per ridurre la parte dei fornitori ad alto rischio, primo fra tutti Huawei".

Dal canto suo l'azienda cinese nega qualsiasi intenzione di spionaggio per conto di Pechino. Liu Xiaoming ha sottolineato che la decisione resta del governo britannico ma che "avere Huawei è sarebbe vantaggioso per tutti" e rinunciarvi "nuocerebbe allo statuto del Paese e manderebbe un messaggio negativo alla comunità cinese degli affari in tutto il mondo".

"Se volete fare della Cina un vostro nemico, dovete assumervene le conseguenze", ha concluso.

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tvsvizzera.it/Zz/afp/ansa con RSI (TG del 06.07.2020)

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