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"L'Italia non registra i rifugiati"

Un Mare Nostrum che trabocca fuori dall'Italia Keystone

Duro attacco di un ministro bavarese a Roma, accusata di ignorare volutamente le leggi europee

Questo contenuto è stato pubblicato il 22 agosto 2014 - 12:25

La questione rifugiati complica sempre più i rapporti tra l'Italia e l'Europa.

Dopo il no dell'Unione alla richiesta di aiuto italiana nella gestione della problematica dei rifugiati e di mare nostrum, ora è un miinistro di un land tedesco a lanciare accuse gravi a Roma.

Joachim Hermann, ministro degli interni bavarese, afferma che le autorità italiane ignorano volutamente le leggi europee sui rifugiati per evitare di farsene carico.

Joachim Herrmann tvsvizzera

Le attuali norme prevedono che i rifugiati facciano richiesta di asilo nel primo paese dell'Unione europea dove arrivano, che nella grande maggioranza dei casi è proprio l'Italia.

Saltando la procedura di identificazione, secondo Hermann, Roma evita che i rifugiati sbarcati sulle coste italiane possano essere rimandati in Italia se identificati in un altro Paese dell'Unione.

''L'Italia –ha affermato il ministro bavarese alla Dpa- in molti casi intenzionalmente non prende dati personali e impronte digitali dei rifugiati per permettergli di chiedere asilo in un altro Paese''.

Ripetutamente, negli ultimi mesi, la polizia bavarese e quella austriaca hanno reso noti casi di rifugiati fermati mentre tentavano di entrare nei rispettivi Paesi senza i documenti necessari. Il governo bavarese giovedì ha registrato un nuovo record: 319 richieste d'asilo in un giorno solo.

''Uno dei motivi - ha continuato Hermann - è che una parte considerevole dei rifugiati che arrivano in Italia si mettono in viaggio verso la Germania senza essere passati per il previsto procedimento'' di identificazione.

I dati

L'ultimo dato fornito dal CIRLink esterno (Consiglio italiano per i rifugiati, fa stato di 15'715 richieste d'asilo presentate in Italia nel 2012, e 77.500 in Germania. In SvizzeraLink esterno nello stesso anno le richieste sono state 28'600.

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