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Nobel per la pace 2019 ad Abiy Ahmed Ali

Il neo-Nobel per la pace in un'immagine d'archivio. Il premio, ha precisato il Comitato, intende anche riconoscere tutte le parti interessate che lavorano per la pace e la riconciliazione nell'Africa orientale e nordorientale. Copyright 2019 The Associated Press. All Rights Reserved.

Il premio Nobel per la pace 2019 è stato conferito al primo ministro dell'Etiopia Abiy Ahmed Ali. Il Comitato per il Nobel norvegese ha scelto il politico ed ex militare "per i suoi sforzi per raggiungere la pace e la cooperazione internazionale, e in particolare per la sua decisiva iniziativa per risolvere il conflitto di confine con la vicina Eritrea".

Questo contenuto è stato pubblicato il 11 ottobre 2019 - 13:15
tvsvizzera.it/ATS/ri con RSI (TG del 11.10.2019)

"Il premio", ha precisato il Comitato in un tweetLink esterno, "intende anche riconoscere tutte le parti interessate che lavorano per la pace e la riconciliazione in Etiopia e nelle regioni dell'Africa orientale e nordorientale".

"In stretta collaborazione con Isaias Afewerki, il presidente dell'Eritrea, il premiato di quest'anno ha rapidamente elaborato i principi di un accordo di pace per porre fine alla lunga situazione di stallo 'nessuna pace, nessuna guerra' tra Etiopia ed Eritrea".

"In Etiopia, anche se rimane molto lavoro da fare", rammenta ancora il Comitato per il Nobel, "Abiy Ahmed AliLink esterno ha avviato importanti riforme per dare a molti cittadini la speranza di una vita migliore e un futuro più luminoso. Come primo ministro, ha cercato di promuovere la riconciliazione, la solidarietà e la giustizia sociale".
 

L'Etiopia "è fiera in quanto nazione" dell'assegnazione del prestigioso riconoscimento, ha fatto intanto sapere l'ufficio del primo ministro.

Profilo del neo-Nobel

Abiy Ahmed Ali è nato il 15 agosto 1976 ed è primo ministro dell'Etiopia dal 2 aprile del 2018. A 43 anni è già passato alla storia per aver posto fine a un conflitto durato oltre vent'anni.

Laureato all'università di Addis Abeba, ex militare, appartiene all'ultima generazione di politici etiopi ed è di etnia oromo, gruppo maggioritario ma marginalizzato da decenni nel Paese. La sua nomina era giunta dopo anni di proteste di piazza.

Nei primi quattro mesi di governo, ha ordinato il rilascio di migliaia di prigionieri politici e legalizzato i gruppi di opposizione che erano a lungo stati classificati come "terroristici". 

Ha poi avviato i negoziati con l'Eritrea, con cui l'Etiopia era ufficialmente in guerra dal 1998, portandoli a compimento.

Contenuto esterno

Il suo governo ha sostenuto l'applicazione dell'accordo di pace promosso dalle Nazioni Unite nel 2000, che prevede la cessione di alcuni territori, e ha concordato con il presidente eritreo Isaias Afewerki la riapertura delle rispettive ambasciate, la ripresa degli scambi commerciali e la riapertura delle linee telefoniche dirette tra i due Stati.

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