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Un anno di Expo, e il "reduce" preso da Swiss

Intanto gli "Expo workers", perlopiù disoccupati, hanno formato una comunità su Facebook e sperano nel post-Esposizione

Questo contenuto è stato pubblicato il 01 maggio 2016 - 21:21

Li hanno chiamati "Expo workers", più che un gruppo una vera e propria comunità, tanto da ritagliarsi una pagina autogestita su Facebook. Erano gli "insider", coloro i quali per sei mesi hanno tirato la carretta dell'Esposizione Universale 2015 salvo poi restare a piedi quando il sipario è calato sulla rassegna.

"Ora siamo degli outsider", afferma Elena Galimberti, fondatrice del gruppo Facebook, "tanti di noi sono disoccupati e sperano nei progetti del post-Expo senza perdere l'energia che quei sei mesi ci hanno regalato".

Chi invece ce l'ha fatta è Ivan D'Ignoti, infaticabile dipendente del padiglione del Brasile e ora blogger giramondo coinvolto nella campagna pubblicitaria #unsaltonelmondo promossa da Swiss International Airlines.

"È come se mi fossi trovato al centro del mondo", spiega, "e ho voluto immortalare quell'emozione con delle istantanee di veri e propri salti davanti a ogni padiglione. Il format è piaciuto e ora il mondo lo giro davvero".

L'Expo della gente è anche, però, dei politici. La campagna elettorale che conduce alle amministrative milanesi vive ogni giorno delle polemiche derivanti da un bilancio che tarda ad arrivare. E mentre "Mister Expo", Giuseppe Sala, candidato per il centrosinistra, getta continuamente acqua sul fuoco, la frecciata arriva dal suo diretto rivale, Stefano Parisi, il quale prova a tirare in ballo paragoni scomodi: "Per Torino 2006 le cose andarono molto meglio".

Francesco Facchini/alaNews

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