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Manovra, tensione alle stelle tra Roma e Bruxelles

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Questo contenuto è stato pubblicato il 02 ottobre 2018 - 20:46
tvsvizzera/ats/spal con RSI (TG del 2.10.2018)

Per tutta la giornata si sono accavallate le reazioni e le dichiarazioni polemiche seguite alla comunicazione dei dati principali della manovra messa a punto dal governo Conte.

La legge di bilancio è stata infatti sostanzialmente bocciata dai dirigenti Ue per i quali l'annunciato deficit del 2,4 per cento per i prossimi tre anni viola il patto di stabilità e comporterebbe un rischio insolvenza per l'Italia. Lo spread, vale a dire il differenziale di rendimento dei titoli di stato decennali tra Italia e Germania è tornato sopra i 300 punti, un livello che non era stato più raggiunto dalla primavera del 2014, e le tensioni si sono riverberate sui mercati finanziari.

Particolarmente pesanti le affermazioni dei due vicepremier, che come di consueto hanno monopolizzato la scena, sui loro interlocutori a Bruxelles. Il segretario della Lega Matteo Salvini ha detto di parlare solo "con persone sobrie che non fanno paragoni che non stanno né in cielo né in terra", alludendo al rischio Grecia paventato dal presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker.

Nessun arretramento sul deficit al 2,4%

L'ex primo ministro lussemburghese, ha rincarato il ministro del lavoro Luigi Di Maio, "è inadatto a svolgere il ruolo di presidente della Commissione Europea". Sempre Luigi Di Maio ha criticato le dichiarazioni europee che hanno fatto salire lo spread e ha ribadito che non intende arretrare di un millimetro dagli obiettivi di finanza pubblica, in particolare dal rapporto deficit/Pil al 2,4%.

Nel corso della giornata il presidente del Consiglio Giuseppe Conte era dovuto intervenire per correggere il parlamentare della Lega Claudio Borghi che aveva parlato di uscita dall'Euro ma è evidente che la crisi di queste ore tra Roma e Bruxelles non ha precedenti.

Vertice a Palazzo Chigi

Intanto in serata si è tenuto il vertice a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte, i vice Luigi Di Maio, Matteo Salvini, il ministro dell'Economia Giovanni Tria, il ministro degli Esteri Enzo Moavero e il sottosegretario Giancarlo Giorgetti sull'aggiornamento del Def, il documento di economia e finanza che definisce le coperture delle spese previste nei prossimi anni.

Un incontro programmato all'ultimo, dopo la breve trasferta di Giovanni Tria a Bruxelles con i commissari Ue che secondo alcuni osservatori avrebbero consegnato una lettera indirizzata al governo italiano. Restano i dubbi sulle reali motivazioni del nuovo vertice, visto che il Def era stato firmato venerdì scorso.

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