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Una sartoria multietnica alle porte di Milano

Nel comune italiano con il maggior numero di stranieri, Baranzate alle porte di Milano, l'associazione La Rotonda integra i migranti residenti con progetti lavorativi. Tra questi, Fiori all'Occhiello, una sartoria artigianale che dà un’opportunità concreta di lavoro professionale.

Questo contenuto è stato pubblicato il 12 marzo 2019 - 08:52
tvsvizzera.it/fra con RSI
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Baranzate, alle porte di Milano, un tempo comune di Bollate. Qui nel quartiere Gorizia vivono quasi solo residenti stranieri. Non è un caso. Il comune è al primo posto per presenza di immigrati in Italia. Un abitante ogni tre è infatti straniero ma quasi tutti vivono in un solo quartiere, quello di Gorizia, poche strade di casermoni tirati su in fretta 40 anni fa e capannoni ormai dismessi.

Proprio in questo quartiere multietnico è nata nel 2010 l’associazione La Rotonda: l'intento è quello di promuovere iniziative a carattere sociale, educativo, formativo e lavorativo. Il tutto di comune accordo con la Parrocchia dove è particolarmente attivo don Paolo Steffano.

Fiori all'occhiello

Qui, dove la multiculturalità è la regola e la quotidianità, l’Associazione La Rotonda ha dato vita ad una sartoria artigianale - Fiori all'Occhiello - con l’intento di creare un’opportunità concreta di lavoro intorno all’abilità di donne e uomini provenienti da paesi lontani. E funziona. Dà lavoro a una decina di persone. Niente assistenza, un salario per il lavoro svolto. 

Oggi la sartoria vuole fare un passo ulteriore e cercare di allargare la propria clientela. La professionalità è ormai accertata. Dopo i primi anni difficili, ora Fiori all'Occhiello è infatti una realtà sartoriale affermata.

Non solo. La sartoria è anche un luogo in cui c’è spazio per relazioni, scambi e rispetto per le diverse culture e necessità: la diversità quindi diventa motivo di incontro e di crescita per tutti.

Un lavoro in profondità

Come il progetto Fiori all'Occhiello, ce ne sono altri. Il Mondo nel quartiere, ovvero azioni concrete in grado di facilitare i processi di integrazione dei migranti presenti sul territorio. O ancora La Porta della Salute, uno spazio di ascolto dedicato alle fasce più deboli della popolazione. Per dimenticare l'Housing sociale con il progetto Ospitalità.

Tantissimi progetti, molte persone coinvolte. E ora un regalo. Uno dei capannoni dismessi presenti nel quartiere è stato recentemente acquistato dall'associazione grazie al generoso contributo di Diana Bracco, della Bracco farmaceutica. Il progetto è quello di spostare tutte le attività dell'associazione in un unico spazio. Anche la sartoria.

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