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Via libera ai ristorni all'Italia delle tasse dei frontalieri

Nel 2011 il blocco passo con un 3 a 2 © tipress

Il Consiglio di stato ticinese ha deciso: nessun blocco-bis per il 2015

Questo contenuto è stato pubblicato il 24 giugno 2015 - 13:10

Il Consiglio di Stato ticinese non bloccherà i ristorni ai comuni italiani di confine di parte delle imposte pagate dai frontalieri. La decisione è stata presa a maggioranza oggi, mercoledì, durante la seduta settimanale. Il Governo "nonostante premesse oggettivamente difficili nei rapporti con l'Italia e disaccordi sulla gestione da parte della Confederazione di dossier di primaria importanza per il cantone, ha dato prova di ragionevolezza e pragmatismo. In una lettera al Consiglio federale, auspica però che questa decisione "possa facilitare l'adozione di provvedimenti che tengano conto della particolare situazione a sud delle Alpi".

Nel rispetto del principio di collegialità, non sono state comunicate le scelte dei singoli ministri. Erano però già note le posizioni favorevoli al blocco dei due leghisti Norman Gobbi e Claudio Zali, e quella contraria del socialista Manuele Bertoli.

Confermate dunque le indiscrezioni giornalistiche degli ultimi giorni. Con questi numeri era infatti difficile che si ripetesse la situazione venutasi a creare nel 2011, quando la sospensione di parte del pagamento venne approvata con un 3 a 2. I motivi, allora, erano di natura politica: si voleva lanciare un segnale forte contro le reticenze di Roma (ma anche di Berna) a rivedere l'accordo sulla doppia imposizione e l'inserimento della Svizzera nella black list italiane. Oggi, invece, son in corso negoziati con l'Italia che vertono proprio su tali questioni.

RSI/NESWSLink esterno/ludoC/pon

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