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Un mostro di nome Maggie, il Verbano come Loch Ness

Mentre uno specialista romagnolo giura di averlo visto e toccato, la gente del posto si compiace: "se fa parlare del nostro Lago, ben venga!"

Questo contenuto è stato pubblicato il 15 marzo 2016 - 16:33

"Il suo lungo collo sbuca all'alba dalle gelide acque del Lago Maggiore, tra l'Isola Bella e l'Isola dei Pescatori". Che sia una grande bufala o un vero mistero poco importa: tutti ne parlano.

I primi avvistamenti di Maggie -così è stato battezzato il mostro del Lago Maggiore- risalgono allo scorso novembre. Giuria di averlo visto -e toccato!- il 55enne romagnolo Massimo Merendi, presidente di un'associazione che si occupa di fantasmi, giunto sul Verbano dopo un avvistamento segnalato a Stresa.

Lo specialista -che si presenta in camice bianco- non sa nuotare, ma accompagnato da un barcaiolo locale ha passato diverse ore sull'acqua con i suoi strumenti, rivelatori di calore e altre onde.

Intanto, le persone che incontriamo nella Regione ci rispondono praticamente all'unisono: "Non ho mai visto Maggie, ma se serve a far parlare del nostro lago ben venga!".

Il servizio è di Maria Elisa Gualandris.

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