Raddoppio del San Gottardo, le ragioni del sì
Il Consiglio di Stato ticinese è sceso in campo sul progetto di risanamento della galleria autostradale, in vista della votazione del 28 febbraio
Sì al raddoppio del tunnel autostradale del San Gottardo: il Consiglio di Stato ticinese è sceso in campo sul progetto di risanamento della galleria, in vista della votazione del 28 febbraio.
La campagna è stata inaugurata mercoledì a Mezzana, nel Mendrisiotto, una scelta non casuale: il distretto -già saturo di auto per il traffico locale e transfrontaliero- esprime preoccupazione per l'aumento del flusso, qualora si realizzasse il secondo tubo.
La maggioranza del Governo è però convinta: le capacità non saranno aumentate, poiché nelle gallerie si viaggerà su una sola corsia. La soluzione a doppio tubo, sostenuto da Governo e Parlamento federale, permetterebbe per contro il transito di veicoli anche durante i lavori di risanamento.
In caso di bocciatura -e quindi di chiusura prolungata del tunnel- per il Consiglio di Stato ci sarebbero conseguenze molto negative per l'economia: il clima di incertezza porterebbe a ripercussioni sugli investimenti per almeno dieci anni, un deficit che l'apertura di Alp Transit non riuscirebbe a colmare.
Altra ragione per sostenere il secondo tubo, che dovrebbe essere messo in cantiere nel 2020, è la maggiore sicurezza rispetto all'attuale doppio senso di marcia. Il Governo ticinese si è inoltre espresso contro l'ipotesi di realizzare sul suolo del Cantone una stazione per il trasbordo ferroviario di veicoli.
A parlare, oggi, sono stati tre consiglieri su cinque. Per ragioni di opportunità, alla conferenza stampa non era presente Manuele Bertoli, contrario al raddoppio del tunnel. Si esprimerà nei prossimi giorni.
Partecipa alla discussione!