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M25 colpisce ancora: sbranati 4 asini a Sondrio

M25 non sfugge alle foto Ufficio della caccia e della pesca Grigioni

L’oramai famoso M25 non è da solo: tra Svizzera e Italia si muove un altro predatore

Questo contenuto è stato pubblicato il 01 settembre 2014 - 15:44

Non ci sono dubbi: è stato lui, M25. L'orso che da qualche tempo vaga più o meno indisturbato tra Lombardia, Svizzera e Trentino ha colpito ancora. Dopo i primi rilievi sembra proprio che sia stato lui a sbranare 4 asini su un alpeggio a quota 2000 metri nel territorio di Spriana (Sondrio). I segnali emessi dal suo collare confermano che M25 è stato in quelle zone.

A scoprire i resti dei 4 asini alcuni contadini saliti di primo mattino all'alpe per mungere le vacche. Intanto gli allevatori della Val Malenco sono sul piede di guerra: "L'orso va abbattuto al più presto. Sugli alpeggi abbiamo ancora 200 fra mucche, cavalli, asini e pecore. E potrebbe trovarsi ancora in zona per assalire altre bestie".

Chi è l'altro orso che si aggira in zona?

Probabilmente M25 non è da solo: lo lasciano supporre analisi effettuate sui resti di una pecora sbranata lo scorso 23 luglio, nella regione della Bassa Engadina.

Le autorità retiche della caccia, dopo aver fatto esaminare i resti, sono arrivate alla conclusione che a colpire in Svizzera è stato un altro orso e non M25.

La pecora del 23 luglio non è l'unica vittima del "nuovo" predatore, alcuni giorni fa, sempre nella stessa regione, altre pecore e un bovino sono stati sbranati da un orso che nessuno ha visto e del quale non è stata trovata alcuna traccia, ha indicato l'ispettore cantonale della caccia Georg Brosi.

Un altro elemento che confermerebbe l'ipotesi che l'autore di questi ultimi raid non sia M25 è che quest'ultimo, al momento dei due attacchi in Svizzera si trovava in Norditalia, come riferisce Brosi alla stampa svizzera.

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