La discesa libera del Cervino e quella questione irrisolta tra Svizzera e Italia
Il fine settimana dell'11 e 12 novembre prossimi, Cervinia e Zermatt ospiteranno la prima discesa libera transnazionale della storia. Vi è però un problema non ancora risolto legato al personale militare.
La stagione scorsa, la discesa libera più lunga del circo bianco (3,7 km circa), che parte dalla Gobba di Rollin in territorio svizzero e si conclude ai Laghi Cime Bianche in Italia, ha dovuto essere annullata per mancanza di neve e per le temperature troppo elevate che non hanno permesso l'innevamento artificiale.
Quest'anno le gare sono state spostate a metà novembre e il comitato organizzativo è fiducioso.Vi è però ancora una questione da risolvere, scrive mercoledìLink esterno il giornale svizzero tedesco Blick.
Per preparare la pista è previsto l'intervento anche di una cinquantina di militari svizzeri. Il problema? I soldati elvetici possono attraversare il confine sulla pista della Gran Becca ed entrare in Italia solo se vi è un accordo speciale tra Berna e Roma.
Per ora non vi è traccia di questa intesa. Il presidente del comitato organizzatore Franz Julen è però ottimista. Se non per quest'anno, almeno per quello successivo. "Apprezziamo molto il sostegno dell'esercito e speriamo che le nostre autorità riescano a trovare un accordo con l'Italia entro il prossimo anno – afferma al Blick. Quest'anno dovremo fare in modo che i soldati svizzeri siano impiegati solo sul tratto svizzero del percorso".
Vi è un altro aspetto curioso legato a questa discesa, ovvero la tassazione del montepremi. Il vincitore e la vincitrice (le gare femminili sono in programma il fine settimane del 18 e 19 novembre) si aggiudicheranno un assegno di 60'000 franchi svizzeri. Chi trionferà dovrà pagare il 50% dell'imposta alla fonte a Zermatt e l'altra metà a Cervinia.
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