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Banche ticinesi e imprese lombarde vicine ad un accordo

Domanda italiana ed offerta ticinese potrebbero presto “incontrarsi" a beneficio di una delle più potenti aree economiche d'Europa

Questo contenuto è stato pubblicato il 09 novembre 2014

Vi sono positivi segnali di avvicinamento tra le imprese del Nord Italia, in particolare quelle lombarde dell'area insubrica, verso le banche ticinesi. Di questo si è discusso in un incontro svoltosi a Varese lo scorso 8 novembre, promosso da Andrea Mascetti, coordinatore dell'Associazione Giuristi Insubri (AGI), in una sala davvero gremita alla presenza di legali ed economisti provenienti da Como, Varese, Lecco, MIlano, Torino, perfino da San Marino.

I lavori sul tema condotti dal Centro Studi Bancari di Vezia (Lugano) per l'occasione, insieme all'Università dell'Insubria di Varese e riportati anche in un volume specifico, hanno mostrato quanto reale sia la possibilità di incontro fra la domanda delle imprese italiane con l'offerta delle banche svizzere.

Altri sviluppi

Riposizionamento delle banche ticinesi

Rene Chopard, direttore del Centro di Studi Bancari di Vezia, ha chiarito che tale questione si inserisce in un contesto in grande mutamento, sopratutto dopo le decisioni prese in Svizzera in ordine al settore finanziario. Le banche ticinesi, secondo l'esperto, potrebbero cogliere l'opportunità di diversificare il loro "prodotto" accogliendo le aziende lombarde, riposizionandosi con nuove strategie di sviluppo necessari alle banche stesse in quest'epoca di sconvolgimenti internazionali.

Alcuni problemi

I numeri presentati al convegno sono davvero impressionanti e posizionano la Lombardia sul podio delle aree produttive europee, un "portafoglio clienti" bello e pronto per quegli istituti bancari che fossero interessati a conoscere e scommettere sulla reltà delle piccole e medie imprese italiane. Non mancano alcuni ostacoli da affrontare, dapprima il contesto di accordi fiscali tra Italia e Svizzera che paiono ancora lontani, la complessità del mondo del lavoro italiano che le banche svizzere non conoscono e non da ultimo le reali garanzie che poi, per dirla in maniera semplice, i soldi prestati dagli istituti svizzeri tornino nelle casse delle banche erogatrici. Da questo punto di vista, questa è una notizia, è scesa in campo Regione Lombardia tramite Finlombarda, vera e propria finanziaria della Regione che ha deciso di spendersi come garante delle imprese del Nord Italia. Vanno superati ancora alcuni problemi di livello culturale, sul piano istituzionale e in ambito commerciale allo scopo, ma appare davvero prossima la nascita di uno spazio economico-finanziario transfrontaliero. sdr

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