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Primo trimestre da brividi per l'economia elvetica

Nei primi tre mesi dell'anno l'economia svizzera ha dovuto pagare un pesante tributo all'emergenza pandemica.

Questo contenuto è stato pubblicato il 03 giugno 2020 - 15:01
tvsvizzera/ats/spal con RSI (TG del 3.6.2020)
Forme di formaggio vallesano stagionate in una cantina di Verbier. Keystone


A causa delle restrizioni decise dal Consiglio federale, ha sottolineato la Segreteria di Stato dell'economia (Seco)Link esterno, il prodotto interno lordo si è ridotto del 2,6%, a fronte di una crescita dello 0,3% nel trimestre precedente.

Una tendenza destinata ad essere sostanzialmente confermata dai futuri dati del secondo trimestre in considerazione del fatto che la Fase 2 è iniziata solo il 27 aprile scorso. Il servizio del Tg.

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Tra i settoriLink esterno che hanno avuto maggiori perdite si distingue l'alberghiero e la ristorazione, con un calo del 23,4%, seguito da trasporti e comunicazioni (-5,1%): la soppressione di voli e treni ha fatto registrare la peggiore performance degli ultimi 30 anni di questo ramo, sottolinea la Seco.

È arretrato sensibilmente anche il commercio (-4.4%), in particolare quello al dettaglio. La sospensione di molte attività e l'incertezza tra la popolazione hanno provocato una sensibile diminuzione dei consumi privati (-3,5%). In particolare la chiusura dei negozi avvenuta lo scorso 17 marzo ha determinato un forte calo degli acquisti di mobili e abbigliamento, così come delle spese per la mobilità (anche a causa del telelavoro generalizzato), tempo libero e salute.

Per certi versi stupisce anche il calo - nonostante le forti pressioni su ospedali e personale - del settore sanitario, dovuto essenzialmente al rinvio degli interventi e delle terapie non urgenti. 

Più in generale, la domanda finale interna ha subito la contrazione più marcata degli ultimi decenni (-2,7%) ma anche l'industria manifatturiera ha dovuto pagare pegno (-1,3%).

Questo scenario non del tutto edificante viene però in parte controbilanciato dal positivo andamento delle esportazioni (+3,4%), trainate dai settori leader del Made in Switzerland, vale a dire il ramo chimico-farmaceutico. Mentre le importazioni, condizionate dalla debole domanda interna, sono regredite dell'1,1%.

La Seco ha anche rivisto in leggero rialzo i dati dello scorso anno: il Pil 2019 segna infatti una crescita dell'1,0%, vale a dire 0,1% in più rispetto alle precedenti rilevazioni.

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