Campione, licenziati in 106 per salvare il Casinò
L'assemblea dei soci del Casinò di Campione d'Italia ha approvato giovedì un piano di ristrutturazione. Prevede la procedura di licenziamento per 106 dipendenti e l'esternalizzazione di 49 addetti alla ristorazione.
Misure drastiche erano state annunciate a metà gennaio dal Comune, proprietario della casa da gioco, per scongiurarne il fallimento chiesto dalla Procura della Repubblica di Como. Il procedimento approderà in tribunale il prossimo 12 marzo.
Su un organico di 500 lavoratori, l'avvio della procedura di licenziamento per oltre cento persone e l'appalto della ristorazione a una società esterna costituiscono la misura più incisiva varata da Campione.
Non solo al Casinò
Altre risparmi toccheranno l'amministrazione comunale, strettamente legata alle vicende dei tavoli verdi. Si parla di 30 licenziamenti, o in alternativa una riduzione del 20% del volume d'occupazione per tutti.
Il Casinò di Campione è una delle quattro case da gioco italiane insieme a Venezia, Sanremo e Saint Vincent. Ha sede nell'enclave italiana in Svizzera, provincia di Como, la cui Procura indagava da mesi sui conti della società di gestione e ne ha chiesto il fallimento per insolvenza.
La società che gestisce il Casinò è partecipata al 100% dal Comune di Campione d'Italia e dovrebbe garantirgli un contributo di 700 mila euro ogni dieci giorni. La somma non viene versata da mesi e il debito ammonta a oltre 20 milioni di euro. Vi sarebbero anche debiti nei confronti delle banche per un ammontare simile.
End of insertionAi licenziamenti si oppongono i sindacati che prediligono, come via prioritaria, quella dei prepensionamenti. Lunedì prossimo è previsto un incontro fra le parti.
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