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Il Ticino chiede controlli sistematici alla frontiera con l'Italia

Il cantone ha già presentato a due riprese richieste analoghe al governo federale, ma finora non hanno avuto seguito. Keystone / Elia Bianchi

Il governo ticinese ha chiesto nuovamente a Berna la reintroduzione di controlli sistematici alla frontiera con l'Italia e la chiusura dei valichi minori.

Questo contenuto è stato pubblicato il 18 gennaio 2021 - 20:52

In un comunicatoLink esterno, l'esecutivo ticinese indica di aver indirizzato una lettera al governo federale nella quale esprime "nuovamente la propria preoccupazione sulla questione del controllo alle frontiere, tuttora irrisolta: l’attuale assenza di controlli sistematici rischia infatti di ridurre l’effetto delle misure restrittive e gli sforzi profusi nella campagna di vaccinazione", si legge.

In questo periodo, osserva Bellinzona, il flusso transfrontaliero è solo in parte dovuto a motivi professionali o di necessità. E questo nonostante la situazione sanitaria e le restrizioni in vigore dalle due parti del confine.

Le misure previste da Roma, aggiunge il governo cantonale, limitano gli spostamenti tra le regioni italiane, ma non verso gli stati confinanti.

Il Ticino chiede dunque Berna di reintrodurre controlli sistematici alle frontiere, come avvenuto durante la prima ondata della pandemia, e la chiusura dei valichi minori con delle eccezioni mattutine e serali per quelli più utilizzati dal personale sanitario frontaliere.

"Essendoci maggiori restrizioni in Italia rispetto al Ticino, vogliamo evitare che, come visto già in questi giorni, per le feste arrivi più gente dall’estero", ha detto al Corriere del Ticino il responsabile del dipartimanto della sanità ticinese Raffaele de Rosa.

 Il cantone auspica inoltre che vengano introdotti dei test di depistaggio rapidi per tutti coloro che entrano nella Confederazione da aree a rischio "anche europee".

La guardia resta alta

Richieste analoghe erano già state presentate dal cantone in novembre e in dicembre, ma non hanno finora avuto seguito.

L'attuale richiesta avviene mentre la situazione sanitaria nel cantone, osservando le cifre, sembra stia migliorando (sono 26 i casi positivi individuati nelle ultime 24 ore), ma a preoccupare il governo sono le nuove varianti di coronavirus. Nel Mendrisiotto questi ceppi più contagiosi sono stati individuati in una casa per anziani e poi in una scuola, i cui allievi e personale sono ora in quarantena.

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tvsvizzera.it/Zz con RSI (Quotidiano del 18.01.2021)

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