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Catalogna, "attacchi preparati da tempo"

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Gli attentati di giovedì pomeriggio e venerdì notte in Catalogna sarebbero opera di una vera e propria cellula terroristica, formata da almeno una decina di persone. Mentre proseguono le indagini, il numero dei morti dei due attacchi è salito 14 e il bilancio potrebbe peggiorare: di 130 feriti, 17 sono in condizioni gravi.

Questo contenuto è stato pubblicato il 18 agosto 2017 - 21:05
tvsvizzera.it/ri con RSI (TG del 18.08.2017)

La polizia è ancora a caccia di 2 sospetti. Il 17enne Moussa Oukabir, considerato l’autore materiale dell’attentato nel pomeriggio sulla Rambla a Barcellona, sarebbe stato ucciso dalle forze dell’ordine durante l’attacco nella notte a Cambrils.

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"Preparavano diversi attacchi"

L’inchiesta, per il momento, si concentra attorno a una casa di Alcanar, 200 chilometri a sud del capoluogo catalano, dove mercoledì sera si è verificata un’esplosione e una persona è morta. Senza questo episodio, gli attacchi avrebbero potuto essere ancora più violenti e perpetrati con esplosivi.

"Stiamo lavorando partendo dall'ipotesi che gli attacchi fossero in preparazione da un certo lasso di tempo nella casa di Alcanar”, spiega il comandante della polizia catalana Josep Trapero, “da un gruppo la cui ampiezza deva ancora essere determinata ma molti dei membri, se non tutti, li abbiamo identificati. Il gruppo stava preparando diversi attacchi a Barcellona".

Le autorità hanno arrestato 4 persone, tre marocchini e uno spagnolo, mentre 5 terroristi sono stati abbattuti nella notte a Cambrils. Tra questi ultimi ci sarebbero Moussa Oukabir e un altro ragazzo che fino a venerdì pomeriggio risultava ricercato.

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Fra le vittime dell’attentato di Barcellona si contano molti stranieri e un bambino di 3 anni. Dei feriti, 65 sono ancora in ospedale e 17 versano in condizioni critiche.

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I profili

Emergono particolari sulla figura di Moussa Oukabir, marocchino arrivato in Spagna quando aveva tre anni. In una chat, il ragazzo aveva scritto che se fosse stato il re assoluto del mondo "avrebbe ucciso gli infedeli lasciando vivere solo i musulmani osservanti della religione". Ma c'è anche chi, conoscendolo, si è detto sorpreso, perché si tratta "di un giovane simpatico e normale".

È stato arrestato suo fratello Driss, che si era consegnato spontaneamente dicendosi estraneo ai fatti e spiegando che i suoi documenti erano stati rubati. In manette anche un suo amico.

Sospettati di essere membri del gruppo anche altri tre giovani di origine marocchina, tra i 18 e i 24 anni. Nessuno era noto alle forze dell'ordine per attività terroristiche.

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È ancora una volta con la logica della vendetta che giovedì, poco dopo l'attentato sulla Rambla, l'autoproclamato Stato islamico ha rivendicato il suo ultimo attacco in territorio europeo.

La Spagna, dall’ottobre 2014, ha messo a disposizione della coalizione internazionale in Siria e Iraq 300 istruttori militari, che hanno formato una cinquantina di battaglioni e oltre 20 mila militari iracheni. 

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