Nuove rotte per evitare l'inferno libico
La stretta del governo italiano sui migranti, porta gli scafisti a spostare il traffico su altre rotte. Il TG della Radiotelevisione svizzera ne ha parlato con il giornalista Beat Stauffer, che le ha seguite.
Il Mediterraneo, insomma, resta una via di fuga per migliaia di profughi. Ma se il numero di persone che vogliono raggiungere l'Europa dall'Africa non diminuisce, a cambiare devono essere le rotte.
Obiettivo: aggirare la Libia
"L'accordo che l'Italia ha trovato con il governo di Tripoli e con le varie tribù sahariane, sembra funzionare meglio di quanto ci si potesse aspettare", osserva Beat Stauffer.
"Inoltre, i profughi sanno ormai che in Libia la situazione è molto difficile e che vengono trattati malissimo, in molti casi da schiavi. Per questo moltissime persone scelgono di passare attraverso il Marocco."
Dal Senegal, i migranti seguono la costa fino al Marocco passando per la Mauritania e il Sahara occidentale, oppure attraversando Mali, Niger e Algeria. Dal Marocco cercano rifugio nell'enclave spagnola di Ceuta o tentano la traversata.
Un accordo di rimpatrio immediato tra Spagna e Marocco esiste, ma il paese africano allenta ogni tanto le maglie e i migranti più fortunati riescono a raggiungere il vecchio continente e restarci.
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