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Nuova legge sulla caccia, "un buon compromesso" secondo il Governo

"Un buon compromesso" tipicamente svizzero: così la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga ha definito la nuova legge sulla caccia, in votazione il 17 maggio lanciando la campagna a favore del testo osteggiato invece dalle associazione ambientaliste e di protezione degli animali. Il lupo resterà protetto e allo stesso tempo si aiuteranno le zone rurali e di montagna, assicura il Governo.

Questo contenuto è stato pubblicato il 27 febbraio 2020 - 14:40
tvsvizzera.it/Zz/ats con RSI (TG del 27.02.2020)
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Interpellare la popolazione sulla revisione della Legge federale sulla caccia e la protezione dei mammiferi e degli uccelli selvatici (LCP), elaborata dalle due Camere del Parlamento, si è reso necessario dopo che associazioni ambientaliste e di protezione degli animali hanno lanciato con successo il referendum.

Tra gli oppositori al testo troviamo ad esempio Pro naturaLink esterno, che sul suo sito definisce la LPC "una legge per l’abbattimento". 

Secondo l'associazione "l’aspetto della protezione è stato completamente ignorato dal Parlamento. Persino specie a rischio di estinzione possono ancora essere cacciate. La nuova legge non solo è un’occasione persa, ma va anche contro la Costituzione federale".

Pro Natura cita ad esempio la pernice bianca, che potrà essere ancora cacciata "per svago".

Per il Wwf elveticoLink esterno, la revisione è un'occasione mancata per proteggere davvero la biodiversità in un paese dove un terzo delle specie animali, vegetali e di funghi è minacciata

Lupo sempre protagonista

Ma l grande protagonista del dibattito politico e (in tutta probabilità quello della campagna in vista della votazione) resta il lupo. 

"C'è una parte che preferirebbe sterminare il lupo. Un'altra che vorrebbe proteggerlo in modo assoluto. Per questo motivo era importante trovare un compromesso, una soluzione pragmatica", sono le parole della presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga che giovedì ha lanciato la campagna in vista della votazione del 17 maggio. 

La revisione della legge votata dal parlamento adegua le regole di convivenza tra lupi e uomini alla realtà attuale, ha precisato la responsabile del Dipartimento dell'ambiente. In particolare bisogna da un lato proteggere la natura e gli animali, dall'altro prestare ascolto alle richieste delle regioni rurali e di montagna, confrontante con il fenomeno delle aggressioni da parte di questi canidi.

Attualmente i Cantoni non dispongono di strumenti adeguati per gestire la situazione, ritiene il governo: possono intervenire solo quando le cose sono già degenerate, ha affermato Sommaruga. Con la nuova legge, essi potranno autorizzare l'abbattimento di lupi prima che vi siano state stragi di bestiame e ciò per far sì che questi predatori continuino ad aver paura dell'uomo e degli insediamenti. Tuttavia, l'autorizzazione a procedere all'abbattimento dipenderà da diverse premesse.

I Cantoni dovranno agire in modo proporzionato. Non potranno attaccare i branchi che stanno lontani da mandrie e villaggi. Dovranno anche giustificare alle autorità federali l'abbattimento. Come già possibile ora, le organizzazioni per la protezione della natura potranno ricorrere contro le decisioni di abbattimento emesse dai Cantoni. Inoltre il lupo non potrà essere cacciato.

Clausole che non convincono affatto gli animalisti che ritengono una perversione gli abbattimenti preventivi.


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