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Le frane più letali in Svizzera

Brienz/Brinzauls, 12 maggio 2023. Il villaggio nella Svizzera sudorientale rischia di essere sepolto dal crollo della vicina montagna. Keystone / Gian Ehrenzeller

Da giorni in Svizzera i riflettori sono puntati sul villaggio svizzero di Brienz, che la scorsa settimana è stato sgomberato poiché minacciato dal crollo della montagna che lo sovrasta. Ecco alcune delle frane più letali della storia svizzera.

Questo contenuto è stato pubblicato il 19 maggio 2023 - 13:00
Simon Bradley (testo), Vera Leysinger (selezione immagini)

Dopo aver evacuato tutte le persone residenti, mercoledì le autorità di Brienz/Brinzauls, una piccola località di montagna nei Grigioni, hanno annunciato che la parte critica del pendio sta scivolando a valle con una velocità di circa 20 centimetri al giorno. Due milioni di metri cubi di roccia potrebbero staccarsi e precipitare sul villaggio in un arco di tempo tra 3 e 24 giorni.

Le drastiche misure di evacuazione e di protezione adottate a Brienz intendono evitare una grave catastrofe come quelle che hanno segnato la storia svizzera. Eccone alcune.

Bondo, Grigioni

Il villaggio di Bondo dopo l'enorme frana del 23 agosto 2017. Keystone / Gian Ehrenzeller

Il 23 agosto 2017, tre milioni di metri cubi di roccia sono precipitati dal Pizzo Cengalo, in Val Bregaglia, innescando una frana che ha raggiunto il fondovalle. Si è trattato del più grande distacco di materiale in Svizzera da oltre 130 anni.

Rocce e fango hanno raggiunto il paesino di Bondo e gli insediamenti circostanti di Promontogno, Sottoponte e Spino. La frana ha ucciso otto persone che stavano facendo escursionismo e ha distrutto una dozzina di case e stalle. L'intera popolazione del villaggio (147 persone) è stata tratta in salvo. I danni sono stati stimati in 41 milioni di franchi.

>> Guarda il filmato della frana che ha colpito Bondo nell'estate del 2017:

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L'esercito svizzero ha contribuito alle operazioni di salvataggio e di sgombero delle macerie. In seguito, la maggior parte dei e delle residenti è potuta tornare a casa. I pericoli, tuttavia, persistono. Per questo motivo, dopo il disastro sono state costruite infrastrutture di protezione e un sistema di allerta rimarrà in funzione almeno fino al 2024.

Gondo, Vallese

Operazioni di soccorso e di sgombero della frana nel villaggio di Gondo, nella Svizzera meridionale, il 17 ottobre 2000. Keystone

Tredici persone hanno perso la vita nel 2000 quando il piccolo villaggio di Gondo, al confine tra Svizzera e Italia, è stato travolto da una colata di fango e rocce larga 40 metri, alimentata da tre giorni di piogge torrenziali.

La frana ha spazzato via dieci case, negozi, la scuola e la strada. Gondo è stato il più colpito, ma anche altri villaggi dell'Alto Vallese hanno subito danni e sono rimasti isolati. 

Randa, Vallese

Degli operai cercano di aprire una via nella zona della frana vicino a Randa, nel Canton Vallese, il 20 giugno 1991. Keystone / René Ritler

Nell'aprile e nel maggio del 1991 si sono verificate due frane sopra il comune di Randa, nella Valle di Matter, nella Svizzera meridionale. Sono caduti quasi 30 milioni di metri cubi di roccia e detriti, che hanno sepolto i collegamenti ferroviari e stradali verso la località di Zermatt e riempito il letto del fiume Vispa. Non ci sono state vittime, ma le fattorie, con il loro bestiame, e le case di vacanza sono state distrutte.

Elm, Glarona

La devastazione del villaggio glaronese di Elm dopo la frana dell'11 settembre 1881. Keystone

L'11 settembre 1881 si verificò una frana letale a Elm, nel Canton Glarona. Lo scoscendimento fu causato dallo sfruttamento sconsiderato di una cava di ardesia a cielo aperto, scavata nel fianco della montagna. Si stima che dieci milioni di metri cubi di roccia precipitarono sul fondovalle in pochi secondi, seppellendo le persone all'interno delle loro case e uccidendone 114.

Goldau, Svitto

Illustrazione della frana di Goldau, nel Canton Svitto. Keystone

Il 2 settembre 1806, in seguito a intense precipitazioni, un'enorme frana si staccò dalla montagna Rossberg, nella Svizzera centrale, e distrusse il villaggio di Goldau. Nel disastro morirono 457 persone e centinaia di capi di bestiame. Oltre 300 case e fienili furono distrutti. La parte più orientale della massa rocciosa cadde nel lago di Lauerz, innescando uno tsunami alto 15 metri che provocò la morte di una decina di persone che si trovavano sulla sponda meridionale del lago.

Secondo delle ricerche dell'Università di Ginevra, nel 563 dopo Cristo una massiccia frana all'estremità orientale del Lago Lemano comportò uno slittamento sottomarino nel delta del Rodano. Ne seguì uno tsunami che causò notevoli distruzioni intorno al lago.

Permafrost e monitoraggio

La Svizzera è fortemente esposta ai pericoli naturali. Le frane e le cadute di massi si verificano ovunque sulle montagne. L'Ufficio federale dell'ambiente stima che il 6-8% del territorio svizzero sia instabile e minacciato da frane e cadute di rocce, soprattutto nelle Alpi e nelle regioni alpine inferiori. Circa il 7% della popolazione svizzera vive in aree che potrebbero essere colpite da valanghe, frane, smottamenti o cadute di massiLink esterno.

L'aumento delle temperature, lo scioglimento dei ghiacciai e del permafrost stanno minando la stabilità dei pendii montaniLink esterno. I villaggi e gli insediamenti al di sotto delle zone di permafrostLink esterno devono far fronte a un rischio accresciuto di frane e colate detritiche.

Nel 2021 inondazioni, frane e cadute di massi in tutta la Svizzera hanno causato danni per circa 450 milioni di franchi.

Le strutture di protezione possono aiutare a prevenire i rischi, ma sono complesse da installare e costoseLink esterno, secondo le autorità. Nelle zone ad alto pericolo si ricorre anche a strumenti tecnologici. A Brienz, quattro diversi sistemi e 90 punti di misurazione controllano costantemente, con precisione millimetrica, gli spostamenti del pendio.

Traduzione di Luigi Jorio

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