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Vaccinazione atto di responsabilità sociale

Nel 2016 i casi di morbillo in Svizzera sono raddoppiati rispetto all'anno precedente. Colpa anche del fatto che il tasso di vaccinazione in Svizzera è ancora molto basso.

Questo contenuto è stato pubblicato il 27 gennaio 2017 - 16:28

La Svizzera avrebbe voluto debellare il morbillo entro lo scorso anno. Cosa che non si è verificata. Anzi. I casi sono raddoppiati. Fintanto che almeno il 95% della popolazione non è vaccinanta, la malattia continuerà a propagarsi.

Forse colpa anche del fatto che in Svizzera ci si sente sicuri e questa falsa sicurezza induce la popolazione a credere che la vaccinazione non sia necessaria.

Si tratta però anche di un atto di responsabilità collettiva, ricorda il medico cantonale ticinese Giorgio Merlani. Chi si vaccina lo fa per se stesso ma anche per l'intera collettività. Chi per contro non si vaccina, espone se stesso e gli altri alla possibile malattia.

Per ora in Svizzera la vaccinazione non è obbligatoria. Si toccano le libertà personali e in uno stato di diritto come la Svizzera difficilmente si potrà giungere a un tale obbligo. Anche se in verità questa possibliità è già prevista dalla legge.

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