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La quarta dose contro il Covid guadagna consensi

Vaccinazioni a tappeto anche sui bimbi in Israele per contrastare la diffusione di Omicron. Keystone / Abir Sultan

Dopo Israele anche la Germania intende promuovere un ulteriore richiamo del vaccino contro il coronavirus. Ma ci riflette anche Berna.

Questo contenuto è stato pubblicato il 22 dicembre 2021 - 21:04
tvsvizzera.it/spal con agenzie

Le autorità israeliane hanno annunciato martedì che procederanno a somministrare una quarta dose di vaccino anti-Covid alle persone fragili o con più di 60 anni per fronteggiare la minaccia data dalla variante Omicron.

La proposta avanzata dai consulenti del Ministero della sanità è stata confermata dal primo ministro Naftali Bennett che ha invitato i suoi concittadini a prenotare il prima possibile il secondo richiamo "che ci aiuterà a superare l'onda di Omicron che si sta propagando nel mondo".

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Per il via libera occorre però ancora il parere dall'alta autorità della sanità che dovrebbe arrivare tra breve. Ma è intenzione del governo di Gerusalemme di estendere in un secondo momento il cosiddetto booster al resto della popolazione israeliana.  

Questo scenario è destinato a ripetersi tra non molto in numerosi altri paesi. Proprio oggi il ministro della sanità tedesco Karl Lauterbach ha fatto sapere che Berlino ha ordinato per la prossima primavera 80 milioni di dosi di un preparato aggiornato di Pfizer-Biontech che dovrebbe neutralizzare in particolare la variante Omicron.

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Per contenere la pandemia la Germania intende promuovere la quarta dose tra i suoi cittadini e a questo scopo ha preso accordi con le case farmaceutiche produttrici Novavax (per 4 milioni di dosi) e Valneva (11 milioni di dosi), che però è ancora in attesa di autorizzazione dagli enti di controllo preposti.

Anche in Svizzera si sta dibattendo sull'opportunità di procedere a un secondo richiamo dei vaccini omologati nel paese e novità in proposito potrebbero giungere nelle prossime settimane.

Riguardo invece l'effettiva pericolosità della nuova variante del Sars-Cov2 i virologi restano prudenti e attendono dati consolidati sulla sua evoluzione clinica. Un ultimo studio proveniente dal Sudafrica confermerebbe il limitato impatto in termini di ospedalizzazioni di Omicron.   

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