Londra via da mercato unico e libera circolazione
La Brexit si tradurrà nel pieno controllo delle frontiere, nell’uscita dal mercato unico e nella fine della libera circolazione con l’Unione europea. Lo ha rivelato oggi la premier Theresa May nel suo atteso discorso davanti ai diplomatici nella sontuosa magione londinese di Lancaster House.
Nelle trattative che si apriranno a breve con Bruxelles l’obiettivo del governo britannico è quindi quello di procedere verso una “hard Brexit”, senza concessioni, né ripensamenti. Il Regno Unito si riapproprierà della sua integrale sovranità e indipendenza e nessuna propaggine dell’Ue avrà cittadinanza su suolo della Corona.
In questo senso Londra non intende più mantenere in nessun modo partecipazioni nel mercato europeo, sul modello di Norvegia e Svizzera (“mezzo dentro e mezzo fuori”), né unioni doganali come previsto per la Turchia.
La novità del discorso della premier consiste nel pronunciamento, al termine dei negoziati con l’Ue previsto nella primavera del 2019, del parlamento britannico il cui orientamento non è così granitico in favore della Brexit. In ogni caso Theresa May mette in guardia da possibili “accordi punitivi per scoraggiare altri paesi a seguirci” poiché “il Regno Unito non potrebbe accettare un simile comportamento”. In quest’ottica Londra è pronta a una politica fiscale aggressiva a danno dei vicini europei.
Del resto il popolo britannico, ha precisato la leader dei conservatori, nel giugno scorso ha votato “per uscire dall’Unione europea e per abbracciare il mondo”. Mondo che nella visione di Theresa May si incarna verosimilmente nella figura del nuovo inquilino della casa Bianca.
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