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La (s)fortuna di essere italiano

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Hypercorsivo di Massimo Donelli

Questo contenuto è stato pubblicato il 14 marzo 2016 - 16:49

Strano destino essere italiano.

Storia…

… arte…

… paesaggio…

… clima…

… cibo…

Tutto il mondo ti invidia perché vivi nel Paese più bello del mondo.

Ne sei, ovviamente, consapevole.

E, naturalmente, anche orgoglioso (al di là dei mugugni sul degradoLink esterno, la corruzioneLink esterno, l'illegalitàLink esterno e via con i mali cronici).

Ma appena varchi il confine…

… se ti capita di finire nei guai…

… il tuo status di homo felixLink esterno si ribalta, letteralmente…

… e da residente nel paradiso in terra…

… ti ritrovi nei panni di dannato dell'inferno.

Sì, perché, nove su dieci, che tu te la sia cercata o che tutto sia successo casualmente, il guaio diventa ben presto un incubo.

KafkianoLink esterno.

Soprattutto per i tuoi parenti.

Soprattutto perché sei italiano.

Ti arrestano?

Puoi finire bellamente dimenticato in attesa di un processo che arriverà chissà quando.

E con chissà quali garanzie per la difesa.

Pensate a Salvatore GironeLink esterno, il marò rinchiuso da oltre tre anni nell'ambasciata italiana di New Delhi, vittima di una storiacciaLink esterno che vi abbiamo raccontato più volte, detenuto in attesa di giudizio, amaro emblema del peso inesistente dell'Italia sul palcoscenico internazionale.

Ti rapiscono?

Puoi finire nel buio per mesi.

La manfrina, stanne certo, è sempre quella…

… lo Stato dice che non tratterà…

… in realtà è pronto a pagare…

… i rapitori alzano i toni e il prezzo…

… un po' si negozia e un po' no…

… un po' lo si dice e un po' no…

… sulla scena si agitano (magari contrapponendosi) servizi segreti diversi, ministeri diversi, mediatori diversi…

… i politici stanno muti, preoccupati solo degli schizzi di fango…

… e va a finire che ci scappa, quasi sempre, il morto.

E' successo con i quattro tecnici rapiti in LibiaLink esterno.

Due sono stati uccisiLink esterno a SabrataLink esterno.

E i loro i cadaveri sono stati "rimaneggiati" per giorni, senza ritegnoLink esterno, prima di restituirli all'Italia.

Sapremo mai la verità sulla trattativa, il riscatto, il duplice delitto?

Mai.

I precedenti parlano chiaro.

Ricordate Nicola CalipariLink esterno, l'agente segreto che recuperò la rapita Giuliana SgrenaLink esterno, giornalista de il manifestoLink esterno, e finì ammazzato dagli americani a Baghdad?

Nessuno mai – mai - gli ha reso giustizia.

Di più: il soldato che gli ha sparatoLink esterno è stato ritenuto "non giudicabileLink esterno".

Il soldato, si badi, di un esercito alleato con quello italiano…

Ti uccidono?

I tuoi famigliariLink esterno debbono rassegnarsi.

Non si illudano di conoscere la verità.

Non sperino di vedere un colpevole sul banco degli imputati.

Chiedete ai parenti di Fabrizio QuattrocchiLink esterno, quello che, in Iraq, agli aguzzini che lo stavano fucilando, disse: "

Contenuto esterno

".

Chiedete ai parenti di Simone CamilliLink esterno, morto a Gaza mentre faceva onestamente, coraggiosamente il mestiere di giornalista.

Chiedete ai parenti di Giulio RegeniLink esterno, rapito, torturato a morte, abbandonato lungo una strada polverosa alla periferia del Cairo, dov'era andato per i suoi studi di ricercatore dell'università di CambdrigeLink esterno.

Ecco…

… chiedete loro come ci si sente quando lo Stato balbetta…

... dice e non dice…

… promette di far la voce grossa…

… ma poi, in realtà, non muove un dito…

… ben sapendo che il marchio infame dell'8 settembre 1943Link esterno non è stato cancellato nemmeno dal sangue glorioso di NassiriyaLink esterno

… e che, nel mondo, da quell'8 settembre 1943 in poi, nessuno crede alla parola di chi governa l'Italia.

Nessuno.

Banditi libici.

Politici indiani.

Terroristi islamici.

Alleati NatoLink esterno.

Per non parlare dell'Unione europeaLink esterno...

Tutti ci guardano dall'alto in basso.

Tutti sanno che l'Italia è l'anello debole del sistema occidentale.

Un Paese bello e gaudente, certo.

Ideale per viverci e per le vacanze, appunto.

Ma, da sempre, inaffidabile sul piano delle relazioni internazionali.

E incapace – totalmente incapace - di dare fastidio a chi fa la voce grossa.

Triste, no?

Segui @massimodonelliLink esterno

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