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Johnny Depp vince in aula contro l'ex moglie Amber Heard

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Johnny Depp ha vinto: non ci sono prove di abuso, l'ex moglie Amber Heard lo ha diffamato e la giuria gli ha riconosciuto i danni per 15 milioni di dollari. 

Questo contenuto è stato pubblicato il 02 giugno 2022 - 15:27

Dopo un processo di sei settimane in cui i protagonisti del breve matrimonio degli orrori si sono dilaniati a vicenda in aula, i sette giurati - cinque uomini e due donne - hanno trovato l'unanimità.

Il processo, ad altissimo contenuto mediatico, è stato uno dei più clamorosi in una corte civile dell'epoca #MeToo. La corte non ha riconosciuto la violenza sull'ex moglie, quindi ha sentenziato che le affermazioni di lei sono state diffamatorie. All'ultimo momento la giudice Penny Azcarate ha rimandato la giuria in camera di consiglio perché non aveva assegnato una cifra compensatoria della diffamazione. I 15 milioni (ridotti poi a 10,5 dalla giudice per via dei limiti imposti dallo stato della Virginia ai danni punitivi), riconosciuti a Johnny Depp, sono meno degli "almeno 50" chiesti dall'attore, ma pur sempre una somma gigantesca e più del doppio di quanto assegnato da Heard al tempo del divorzio.

Un colpo al cerchio e uno alla botte: la giuria ha assegnato a Amber Heard 2 milioni di dollari di danni per via di un'affermazione di un avvocato di lui che aveva definito "un imbroglio" le sue accuse.

L'ex Pirata dei Caraibi ha comunque avuto modo di esultare: "La giuria mi ha ridato la vita". Johnny, oggi fotografato in un pub di Newcastle, era rimasto in Gran Bretagna, dove nel 2020 aveva perso la prima puntata della saga processuale: in quell'occasione aveva portato in giudizio il tabloid The Sun che lo aveva definito uno che picchia le mogli".

Amber e Johnny, che si erano conosciuti nel 2011 sul set di "The Rum Diary", si erano sposati nel 2015, ma l'unione era naufragata l'anno dopo quando lei aveva ottenuto un'ingiunzione della magistratura per evitare che l'ex marito le si potesse avvicinare.

Al centro della causa era stato un articolo di opinione firmato due anni dopo da Amber Heard sul "Washington Post" in coincidenza con il suo film "Aquaman": senza mai nominare l'ex marito, l'attrice si era definita "una figura pubblica che rappresenta la violenza domestica". Depp non era fisicamente presente in aula alla lettura del verdetto: si trova ancora in Gran Bretagna dove ieri ha suonato con Jeff Beck alla Royal Albert Hall di Londra, presente l'ex fidanzata Kate Moss che durante il processo aveva testimoniato a suo favore.

"La sua assenza dimostra quali sono le sue priorità. Johnny suona la chitarra in Gran Bretagna mentre Amber aspetta un verdetto in Virginia. Depp porta in tournée il suo cinismo e la sua mancanza di serietà", aveva detto un portavoce di Amber Heard prima della lettura del verdetto e mentre una piccola folla, nulla rispetto alle giornate "calde" del processo, si radunava fuori dalla corte. Una donna ha in mano un cartellone decorato con cuoricini e la scritta "Giustizia per Johnny".

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