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In Sicilia un incontro tra arte e tecnologia Swiss Made

Ritratti fotografici istallati su pannelli fotovoltaici che producono energia dal sole e allo stesso tempo abbelliscono il contesto urbano. È questa la forza del progetto “Figli del Sole” portato a Oliveri (Messina) da Compáz, un collettivo artistico-tecnologico con sede a Neuchâtel in Svizzera.

Questo contenuto è stato pubblicato il 09 ottobre 2022 - 16:00
Mario Messina

All’ingresso di Oliveri, piccolo comune in provincia di Messina, a dare il benvenuto ai visitatori ci sono 14 cittadini. Sono gli oliveresi che hanno prestato il proprio volto a “Figli del Sole”, il progetto di Compáz, collettivo scientifico e artistico svizzero, che è allo stesso tempo un’istallazione artistica e un esperimento tecnologico.

Istallazione artistica, perché le 14 opere firmate dai fotografi locali Alessio Magazzù e Stefano Iarerra, raccontano - attraverso la fotografia – il legame dei cittadini di Oliveri con il loro villaggio, un legame scandito dai ritmi del sole; esperimento socio-tecnologico perché i pannelli utilizzati per esporre le foto sono pannelli fotovoltaici in grado di produrre energia elettrica sfruttando la forza del sole.

L'estetica conta

“Con la crisi energetica in corso non si fa altro che parlare di energia rinnovabile e energia solare”, dice a tvsvizzera.it il sindaco di Oliveri Francesco Iarrera. “Ma uno degli ostacoli che spesso si incontrano sta nell’aspetto esteriore dei pannelli che, a detta di molti, non sono belli da vedere. Con questa tecnologia noi riusciamo non soltanto a efficientare le strutture e gli edifici comunali dal punto di vista energetico ma al contempo creiamo bellezza. Mettendo inoltre al centro i cittadini stessi di Oliveri”. I “Figli del sole”, appunto. Come il pescatore che alle 4 del mattino comincia la sua giornata. O il barista che prepara un espresso per chi ha appena finito di pranzare. O ancora, mamma e figlia che escono nel pomeriggio per giocare insieme nel parco.

La scelta di portare a Oliveri questo progetto non è stata casuale. “Anzi, è una storia nella storia”, racconta il sindaco Iarrera. “A propormi il progetto è stato Gianluca Solimine, un ragazzo svizzero di origine oliverese che ancora oggi viene qui in Paese tutte le estati a trascorrere qualche giorno di vacanza”. Solimine fa parte di Compáz, il collettivo scientifico-artistico con sede a Neuchâtel, in Svizzera, che ha l’obiettivo di sostenere la creazione di progetti che promuovono l’innovazione tecnologica e sociale tramite l’arte. “L’idea di proporre Oliveri come base per questo progetto mi è venuta per due motivi”, spiega Gianluca Solimine, project manager di Figli del Sole. “Il primo è il legame personale e intimo che ho con questo paesino di 2mila anime. Il secondo è legato alla straordinaria potenzialità che Oliveri, e più in generale il Sud Italia, hanno sul fronte dell’energia prodotta con fotovoltaico ma che oggi, per questioni strutturali, viene totalmente sottovalutato”.

Partecipazione sociale

Il progetto Figli del Sole realizzato da Compáz è uno dei quattro al centro di un più ampio progetto che vede protagonista il Consorzio europeo BeSmart, coordinato dalla Scuola Politecnica Federale di Losanna e finanziato con fondi dell’Unione europea. La missione di BeSmart è l’integrazione dei moduli fotovoltaici come elementi edilizi multifunzionali, non solo economicamente ed ecologicamente vantaggiosi, ma anche esteticamente piacevoli.

Compáz, nel progetto di Oliveri, si è inserita nello schema di BeSmart aggiungendo una variabile: la partecipazione sociale. Il progetto artistico che sta alla base di Figli del Sole ha permesso, infatti, la partecipazione attiva della cittadinanza che ha quindi avuto modo di sentirsi protagonista dell’innovazione tecnologica. “Ma allo stesso tempo l’arte ha permesso una più semplice comprensione della dimensione tecnologica che sta dietro l’opera”, ha spiegato Solimine.

“Qui il sole non manca mai – conclude il sindaco di Oliveri Iarrera – ed è così anche nel resto della Sicilia e in gran parte del Meridione d’Italia. La nostra speranza è che questo progetto possa diventare un esempio per tanti altri comuni, piccoli e grandi, in giro per l’Italia e che Oliveri possa essere la prima tappa di un percorso più grande”.


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