Navigation

L'albo della discordia

La legge sulle imprese artigianali (Lia) doveva far fronte alla concorrenza sleale e ai padroncini italiani. Ha finito per far discutere soprattutto i ticinesi. Dichiarata incompatibile con il diritto federale, il Governo cantonale ha deciso di abrogarla. Doppio reportage della trasmissione della Radiotelevisione svizzera Falò. 

Questo contenuto è stato pubblicato il 18 marzo 2018 - 17:00
Falò, RSI
Contenuto esterno

 L'albo al tramonto

di Oscar Acciari e Gaetano Agueci

L’inizio sembrava promettente: a marzo 2015 il Gran Consiglio vara una legge sulle imprese artigianali (denominata Lia); è un plebiscito, tutti i parlamentari, uno solo contrario, dicono sì a questa proposta pensata per lottare contro la concorrenza sleale (soprattutto dall’Italia). Al primo impatto con la realtà però l’entusiasmo svanisce: ci sono tanti piccoli aspetti che non funzionano, bisogna cominciare a mettere dei cerotti. Sullo sfondo rimane il problema principale; quello di capire se questa legge che vuole difendere il mercato ticinese è compatibile con il Diritto superiore (federale). 

Oggi le risposte sono arrivate e sembrano definitive: la LIA va abrogata, anche se la decisione finale spetta al Parlamento. Noi vi raccontiamo la sua corsa ad ostacoli tra polemiche, aggiustamenti e ricorsi, tra artigiani favorevoli e contrari. Con uno sguardo rivolto al futuro, per capire cosa succederà. 

Lia? Nein, danke

di Aldo Sofia e Philip Blanc

Un imprenditore svizzero tedesco ha un cantiere aperto in Ticino. Un giorno arriva nel luogo in ci stanno sorgendo le sue palazzine e trova una trentina di poliziotti: tutto è bloccato, gli operai sono stati suddivisi per categorie professionali, si fanno interrogatori e verbali. Motivo: la sua impresa non è iscritta alla Lia. L’uomo incassa il colpo, ma è deciso a fare chiarezza. Si rivolge ai tribunali che gli danno ragione, la LIA non è compatibile con il Diritto superiore. 

Chi ha ricevuto multe, chi ha pagato la tassa per iscriversi, chi ha perso tempo e denaro per un cantiere bloccato, tutte queste persone hanno diritto a dei risarcimenti? E a chi tocca pagare?   Ospiti in studio il ministro cantonale Claudio Zali, l’ingegner Piergiorgio Rossi, presidente dell’Unione Associazioni Edilizia e l’avvocato Gianluca Padlina.

Partecipa alla discussione!

I contributi devono rispettare le nostre condizioni di utilizzazione.
Ordina per

Cambia la tua password

Desideri veramente cancellare il tuo profilo?

Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.

Scoprite ogni settimana i nostri servizi più interessanti.

Iscrivitevi ora per ricevere gratuitamente i nostri migliori articoli nella vostra casella di posta elettronica.

La dichiarazione della SRG sulla protezione dei dati fornisce ulteriori informazioni sul trattamento dei dati.