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I 10 comandamenti della gauche caviar italiana

I 10 comandamenti, quelli bliblici, scolpiti nella pietra keystone
Questo contenuto è stato pubblicato il 16 agosto 2016 - 10:31
Massimo Donelli

1. Migranti. L'accoglienza è l'imperativo categorico. Non credere a chi ti dice che con i barconi arrivano anche delinquenti e terroristiLink esterno. Indignati contro i sindaci che non vogliono prendersi una quota di disperati nei loro comuni. A meno che – storia di questi giorni - non si tratti di quel sindaco PdLink esterno che giudica i migranti "una catastrofe lesiva dell'appeal di Capalbio"Link esterno (Capalbio è il comune tosco-chic dove la gauche caviarLink esterno villeggia beataLink esterno e l'unico nero benvenuto sarebbe Barack Obama).Link esterno

2. Sobrietà. Una bandiera, non ammainabile. Prenditela con gli sprechi delle regioni, ok? E chiudi un occhio, anzi due sull'Air Bus extralussoLink esterno che scorrazza per il mondo Matteo Renzi e i suoi cariLink esterno Mostrati offeso, poi, se qualcuno osa paragonarlo a Bettino Craxi e i suoi cariLink esterno.

3. Rifiuti. Raccolta differenziata, ecoballe, nuove discariche, inceneritori non inquinanti… Indispensabili. Peccato che i sindaci di Roma non se ne siano occupati a dovere. Però tu ora mostrati scandalizzato perché Virginia RaggiLink esterno in poche settimane non ha risolto tutti i problemi trascurati dai predecessori per decenni.

4. Satira. Un bene inalienabile. Da difendere sempre e comunque, da limitare mai. Mai. "Je suis CharlieLink esterno" docetLink esterno, giusto? Però, sia chiaro: niente vignette sulle cosce di Maria Elena Boschi.Link esterno

5. Rom. Battiti per far allestire campi, perfettamente attrezzati, destinati al popolo sinti (guai chiamarli zingari!). Opponiti agli sgomberi, inorridisci quando Matteo Salvini evoca la ruspaLink esterno. Ma che non si azzardino a mandarteli sotto casa…

6. Corpo femminile. Condanna l'uso che ne fanno gli uomini, mostra disgusto per l'uso che ne hanno fatto le berlusconiane olgettineLink esterno e le mogli di Donald TrumpLink esterno. Sorvola su come lo hanno sfruttato Carla BruniLink esterno e Marta MarzottoLink esterno.

7. Populismo. Dimentica il popolo dei faxLink esterno, il popolo violaLink esterno, il popolo arcobalenoLink esterno… Quel populismo lì serviva per abbattere il caimanoLink esterno, quindi… Ma ora basta! Pertanto, denuncia ogni giorno il pericoloso populismo dei grillini, ok?

8. Parole. Puoi dire nano a Renato BrunettaLink esterno e ridere quando FiorelloLink esterno dà della mangiona all'ex ministra Annamaria CancellieriLink esterno. Ma guai a te se, parlando delle arciere azzurre, le chiami cicciottelleLink esterno. Ricorda che le parole sono pietreLink esterno. Ovvero, dimenticatelo ad hocLink esterno

9. Trasformismo. Depreca i cambi di casacca parlamentariLink esterno. Mostrati ancora schifato per il caso dell'onorevole Domenico ScilipotiLink esterno. E quando si parla di Angelino AlfanoLink esterno e Denis VerdiniLink esterno, mettila così: sono stati eletti nel centrodestra e, sì, li odiavamo, vero; ma ora sostengono il centrosinistra per senso di responsabilità, perciò…

10. Scuola. Dev'essere pubblica, di tutti e per tutti. Una bandiera dell'italianità. Esalta la riforma chiamata Buona scuolaLink esterno. E mi raccomando: glissa sul fatto che il presidente del Consiglio manda la figlia più piccola in un istituto privato americano.Link esterno

Ecco, in fondo è semplice essere chic e di sinistra in Italia, no?

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