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Gli orologiai svizzeri possono sopravvivere a un altro secolo turbolento?

Non c'è più bisogno di un orologio per sapere che ore sono. Allora perché l'industria orologiera svizzera non solo sopravvive, ma prospera?

Questo contenuto è stato pubblicato il 02 novembre 2023 - 17:29
Skizzomat (illustrazione)

L'industria orologiera tradizionale ha rischiato più volte di sprofondare. Malgrado previsioni tutt'altro che favorevoli è però sempre riuscita a superare la tempesta e ha saputo adattarsi alle nuove tecnologie.

Contrariamente all'industria orologiera britannica, scomparsa da un pezzo, i fabbricanti svizzeri sono sopravvissuti alla produzione industriale d'ispirazione americana dell'inizio del XIX secolo, emulandone le modalità.

Un'altra sfida significativa è stata la "crisi del quarzo" degli anni Settanta. Anche se la tecnologia degli orologi al quarzo è stata inventata in Svizzera, non ha trovato il favore degli orologiai elvetici.

I concorrenti giapponesi, come Seiko, hanno adottato i movimenti al quarzo, fornendo così orologi che erano più economici e più precisi di qualsiasi cosa gli svizzeri potessero produrre. Diverse aziende svizzere non sono sopravvissute alla perturbazione. Tuttavia, una risposta al quarzo è stata alla fine trovata con gli orologi Swatch.

Una sfida più recente è stata il lancio dell'Apple Watch e di altri dispositivi intelligenti che, pur non essendo il loro punto di forza, indicano anche l'ora. Molti prevedevano che gli orologi intelligenti avrebbero dominato il mercato dell'orologeria, visto il successo di dell'iPhone della Apple.

Il marchio Apple vende oggi più orologi di tutti i produttori svizzeri messi insieme. Finora, solo alcune case orologiere svizzere che producevano orologi più accessibili si sono avventurate in questo nuovo segmento.

La maggior parte degli altri marchi orologieri preferisce attenersi a ciò che sa fare meglio, ovvero produrre orologi di pregio per le persone più benestanti. Negli ultimi anni, gli orologiai svizzeri hanno continuato a proporre sempre più orologi di lusso.

In seguito all'elevata domanda di alcuni orologi, i cui prezzi stanno salendo alle stelle sul mercato secondario, un numero ristretto di marchi si sta accaparrando un'ampia fetta dei profitti generati dal settore.

Apprezzati dagli investitori e visti come beni rifugio in tempi di crisi, alcuni modelli dei marchi più prestigiosi sono praticamente introvabili nei negozi. Abbiamo parlato con degli appassionati di orologi giapponesi che intraprendono una vera e propria maratona per cercare di mettere le mani sul Rolex dei loro sogni.

Questa tendenza a vendere meno orologi, ma a prezzi sempre più alti, potrebbe portare a un circolo vizioso. La mancanza di volumi potrebbe rendere più difficile per l'industria raccogliere i fondi necessari per finanziare l'innovazione.

Tuttavia, come Swatch, che si è rilanciato grazie al "Moonswatch", frutto di una collaborazione con Omega, alcuni marchi sono ancora aggrappati all'idea di un'orologeria "Made in Switzerland" a prezzi accessibili. È il caso in particolare di Mondaine, che produce orologi da polso sul modello dei famosi orologi delle stazioni ferroviarie svizzere.

In un mercato dell'orologeria dominato dai giganti dell'industria del lusso e da una manciata di case prestigiose (Rolex, Patek Philipp, Audemars Piguet, Richard Mille), i piccoli marchi indipendenti riescono comunque a trovare il loro spazio. È il caso dell'artigiano orologiaio Kari Voutilainen, uno dei grandi nomi dell'alta orologeria contemporanea, i cui modelli sono acquistati da ricchi collezionisti di tutto il mondo.

Nuovi imprenditori stanno cercando di scuotere un settore noto per il suo conservatorismo e la sua inerzia quando si tratta di considerare modelli di business alternativi. Thomas Baillod, nato a Neuchâtel, ha lanciato un orologio con tourbillon a meno di 5'000 franchi per dimostrare che c'è ancora posto per gli orologi di fascia media in un'industria sempre più focalizzata sull'extra lusso.

Altre iniziative sono state lanciate nel tentativo di attirare una nuova clientela appassionata di orologeria, ma che non ha necessariamente i mezzi per permettersi orologi da migliaia o decine di migliaia di franchi. La start-up Initium, con sede nel Giura, offre la possibilità di assemblare il proprio orologio meccanico e di portarselo a casa alla fine della giornata. È un concetto che abbiamo provato di persona.

Nonostante tutte le crisi che ha attraversato, l'ultima è stata la pandemia di Covid-19 nel 2020, l'atteggiamento attendista dell'industria orologiera le ha permesso di superare molte tempeste e di non soccombere alle mode. Gli orologi meccanici prodotti in Svizzera rimangono uno status symbol e sono ancora molto ambiti, anche se non abbiamo più bisogno di loro per sapere che ore sono.

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