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Zuckerberg davanti al Senato americano

​​​​​​​"Mi dispiace" per gli abusi effettuati sugli account degli utenti di Facebook. Così Mark Zuckerberg ha scandito le sue scuse in apertura dell'audizione alla commissione congiunta Giustizia e Commercio del Senato Usa.

Questo contenuto è stato pubblicato il 10 aprile 2018 - 20:38
tvsvizzera.it/fra con RSI
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Quasi un 'rito di passaggio' per Zuckerberg: il 33enne fondatore e Ceo di Facebook torchiato da senatori e deputati in una maratona di due giorni al Congresso americano dove è stato chiamato a testimoniare dopo lo scandalo Cambridge Analytica, ma anche dopo quanto emerso sul ruolo dei social media nelle interferenze alle elezioni americane.

La 'maratona' parte al Senato. Domani sarà alla Camera. Questo mentre il social network offre una ricompensa agli utenti che segnalano l'uso improprio dei dati da parte degli sviluppatori di app, come è accaduto appunto nello scandalo Cambridge Analytica.

"Non abbiamo fatto abbastanza"

"È adesso chiaro che non abbiamo fatto abbastanza per prevenire che questi strumenti venissero male utilizzati", ha aggiunto Zuckerberg fondatore e Ceo di Facebook. "È stato un grande errore ed è stato un mio errore, mi dispiace".

Zuckerberg, ha riconosciuto la lentezza dei responsabili del social network nel riconoscere la minaccia delle interferenze russe nelle elezioni 2016: "Ne sono rammaricato", ha detto rispondendo alle domande dei senatori.

"È stato chiaramente un errore" credere a Cambridge Analytica quando dissero che avevano smesso di utilizzare impropriamente i dati degli utenti, "non avremmo dovuto fidarci soltanto della loro parola", ha aggiunto Zuckerberg, rispondendo a domande dei senatori americani.

Giorni difficili

Questi sono i giorni più difficili, e un test per Zuckerberg abituato ad eccellere: deve dare prova di umiltà, ma di fermezza allo stesso tempo, davanti al Congresso, "l'America e possibilmente parte del mondo", come è stato sottolineato dai Senatori in apertura di audizione. E anche dalla Unione Europea arriva "un messaggio forte e un messaggio chiave: la protezione dei dati personali è un valore non negoziabile" per l'Ue, come ha affermato con forza la commissaria Mariya Gabriel al Digital Day 2018 in merito agli ultimi sviluppi dello scandalo che ha coinvolto Facebook.

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A Wall Street vola il titolo

Facebook chiude in forte rialzo a Wall Street mentre è in corso l'audizione di Mark Zuckerberg in Congresso per lo scandalo di Cambridge Analityca. I titoli salgono del 4,50%, in quello che è l'aumento maggiore dall'aprile 2016.

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