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Detenuti anziani, la nuova sfida delle carceri

Nei penitenziari svizzeri gli over 50 sono raddoppiati in 10 anni; a Pöschwies, una sezione ad hoc per i più vecchi e meno in salute

Questo contenuto è stato pubblicato il 20 agosto 2016 - 15:48

Nelle prigioni svizzere ci sono sempre più detenuti anziani. Un'evoluzione legata all'invecchiamento della popolazione, all'aumento della criminalità fra i meno giovani e alle misure di internamento, come l'internamento a vita.

I detenuti con più di 50 anni erano circa 300 dieci anni fa, oggi sono più di 600. Una sfida per le carceri. Il penitenziario zurighese di Pöschwies, un anno fa, ha creato una sezione per i detenuti anziani.

Il detenuto che si trova in questa cella [cfr. video] ha 60 anni. Vuole restare anonimo. Lo chiamiamo B. Da anni B. soffre per un tumore e ha problemi cardiaci. Per lungo tempo era rimasto incarcerato nella sezione normale del penitenziario di Pöschwies, ora si trova nella nuova sezione per detenuti anziani.

"Qui abbiamo un po' più di libertà, di giorno possiamo entrare e uscire dalla cella, c'è anche un bel giardino, dove ci si gode un po' il sole. Nella sezione normale tutto questo non è possibile".

Nella sezione per gli anziani vivono 30 detenuti, con più di 60 anni. Possono muoversi abbastanza liberamente e hanno un accesso facilitato allo studio medico all'interno del carcere. B. è già stato operato per un tumore alla gamba e ha dolori costanti.

Il dottor Thomas Staub, responsabile del servizio medico del carcere di Pöschwies, vede sempre più detenuti anziani: "Finora non eravamo abituati ad affrontare in carcere detenuti anziani e se aumenteranno saremo ovviamente sempre più confrontati con malattie legate all'età. Oggi abbiamo già prigionieri che hanno bisogno di cure leggere. Li si aiuta a radersi, a vestirsi. Ma se queste persone hanno bisogno di cure continue come cateteri, o essere imboccati, abbiamo un problema".

Vere sezioni di cura per anziani all'interno delle prigioni svizzere infatti non esistono. Un problema che va affrontato e che non potrà essere delegato all'esterno, secondo il medico: "Se un detenuto diventa vecchio e ha bisogno di cure, non significa necessariamente che non possa commettere più reati".

Si porrà sempre più anche il dilemma per le guardie chiamate a sorvegliare i detenuti anziani, ma magari anche a curarli.

Il detenuto B. non vuole rivelare perché è finito in prigione. Quello che si può dire è che resterà ancora a lungo dietro alle sbarre. Forse morirà qui dentro. "È umano morire in cella?", si chiede Roger Huber, responsabile della sezione anziani a Pöschwies. "Io non ho una risposta definitiva. Per alcuni casi direi di sì. Per altri non sono sicuro."

Tante e delicate le domande e le sfide legate all'ultima fase di vita dei detenuti anziani.

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