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Via libera all'uccisione di un lupo nella Svizzera italiana

Un lupo sorpreso da una camera automatica nella regione di Baeretswil Keystone

Giorni contati per il lupo che ha colpito nella regione a nord di Bellinzona. Il governo ticinese ha autorizzato il suo abbattimento.

Questo contenuto è stato pubblicato il 21 dicembre 2022 - 20:00
tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS

La decisione è stata presa dopo l'ultima razzia di domenica scorsa, quando nel territorio di Arbedo-Castione (in località Prati della Gerra), non troppo distante dall'abitato, sono state sbranate tre pecore e otto agnelli. Dei 24 animali aggrediti, tra pecore e agnelli, 11 sono stati uccisi e 13 feriti.

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Per le autorità cantonali gli attacchi nel fondo valle della Riviera, dove sono numerosi gli allevamenti di capi da reddito, costituiscono una minaccia per il settore e "vi è dunque la necessità concreta di prevenire altri danni ad animali da reddito". L'ordine di abbattimento del Consiglio di Stato ticinese, che sarà eseguito dai guardacaccia dell'Ufficio cantonale di caccia e pesca, ha validità di 60 giorni.

Si tratta di un provvedimento contemplato dalle disposizioni federali, nello specifico dall'Ordinanza federale sulla caccia e la protezione dei mammiferi e degli uccelli selvatici, secondo cui il Cantone può rilasciare un'autorizzazione di abbattimento per singoli lupi che causano danni rilevanti ad animali da reddito, in particolare se il predatore ha ucciso almeno dieci ovini nell’arco di quattro mesi.

Per poter essere conteggiati gli animali predati devono inoltre essere protetti adeguatamente, com’è appunto il caso dell’attacco a Castione. Sulla base dei dati a disposizione, precisa Bellinzona, in Riviera come pure nella bassa Mesolcina non è mai stata accertata la presenza di un branco di lupi. Ne consegue che l’attacco di domenica scorsa "è da ricondurre a lupi singoli”.

A inizio dicembre un giovane lupo era già stato soppresso nella Valle di Blenio, poco più a nord, dopo che questo predatore e altri esemplari appartenenti allo stesso branco si erano resi responsabili di diverse aggressioni tra agosto e ottobre.  


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