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Una Svizzera che non ti aspetti a Roma

L'Istituto svizzero promuove ogni anno nella capitale rassegne culturali che vogliono presentare la Confederazione sotto nuovi occhi

Questo contenuto è stato pubblicato il 07 gennaio 2015 - 13:39

L'Istituto svizzero a Roma si muove tra scienza e arte. Nell'ambito artistico, il centro promuove una Svizzera diversa che non ti aspetti. Anche perché inserirsi nel ricco cartellone delle manifestazioni romane non è facile, come non è facile vicere certi pregiudizi che i romani e gli italiani in generale hanno nei confronti della Confederazione.

La scommessa - quella di entrare nella vita romana - che l'Istituto sta vincendo.

E con la recente rassegna Popular Helvetica, dedicata al rapporto tra cultura popolare e musica, l'Istituto svizzero è tornato a ragionare sul concetto di musica folk e su come questa continui a reinventarsi coniugando recupero delle tradizioni e derive impreviste, strane e bizzarre, specialmente nel contesto delle musiche underground di inizio millennio.

Altri sviluppi

Incontro con Salvatore Lacagnina, responsabile del programma artistico dell'Istituto e con Valerio Mattioli co-curatore della rassegna Popular Helvetica.

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