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Tre paraplegici camminano e nuotano, speranze da ricerca losannese

Una volontaria paraplegica esegue un test condotto dai ricercatori del politecnico di Losanna. © Keystone / Salvatore Di Nolfi

Uno studio condotto al Politecnico di Losanna, pubblicato su Nature MedicineLink esterno, dischiude nuovi orizzonti nella cura dei paraplegici.

Questo contenuto è stato pubblicato il 07 febbraio 2022 - 20:04
tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS

Tre pazienti, tra cui un cittadino italiano, sono tornati a camminare, nuotare e pedalare grazie agli elettrodi impiantati nel midollo spinale che, attraverso stimolazioni elettriche, consentono loro di governare i movimenti del busto.

A guidare il processo è un tablet sul quale i pazienti possono selezionare il tipo di movimento desiderato, al quale è collegato in modalità wireless un pacemaker inserito nell'addome che raccoglie le informazioni destinate gli elettrodi impiantati chirurgicamente all'interno della colonna vertebrale, nel midollo spinale.

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Un tablet al posto del cervello

Sulla base dei movimenti selezionati per mezzo del tablet, dotato di un software basato sull'intelligenza artificiale, i segnali vengono inviati agli elettrodi che attraverso la stimolazione di specifici neuroni - analogamente a quanto fa in situazioni normali il cervello - provocano la contrazione dei muscoli che a loro volta generando attività motorie complesse, come camminare, nuotare e pedalare. Attraverso i comandi inviati dal dispositivo wi-fi viene in sostanza riattivato il midollo spinale lesionato.

Il fatto sorprendente di questa sperimentazione, che per il momento ha coinvolto un numero esiguo di persone, è che a distanza di poche ore dall'attivazione del sistema, tre pazienti paralizzati con lesioni midollari complete si sono alzati e sono riusciti a camminare e controllare i movimenti del busto.

 I progressi sono poi proseguiti nelle settimane successive e, seguendo uno specifico programma di allenamento, i volontari sono stati in grado di recuperare massa muscolare, muoversi in modo più autonomo e prendere parte ad attività sociali all'esterno del laboratorio, come consumare una bevanda in piedi al bar.

Tecnologia da affinare

Naturalmente i risultati promettenti di questa sperimentazione, giunti dopo numerosi anni di ricerche effettuate dal gruppo di studiosi coordinato dal Politecnico losannese, dovranno ora essere testati su migliaia di persone e questa tecnologia andrà ulteriormente affinata prima della sua futura commercializzazione su larga scala.

In particolare, si intende arrivare alla completa miniaturizzazione del dispositivo e in seguito verranno effettuati approfondimenti per cercare di utilizzare i segnali elettrici provenienti direttamente dal cervello. In proposito è già stata creata una startup, la Onward Medical, che ha lo scopo di procedere alle prossime tappe. È sicuramente solo un primo passo insomma, che richiederà ancora del tempo prima di poter diventare realtà per i milioni di persone che soffrono di questa patologia. Intanto però per tre persone paraplegiche la vita è già cambiata.

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