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Indipendenza e mimose a Seborga

La principessa Nina, di origini tedesche ed eletta dai seborghini nel 2019, guida attualmente il principato e presto avrà un luigino con la sua effige.

Questo contenuto è stato pubblicato il 09 marzo 2021 - 09:01
Romina Vinci - Ilaria Romano, RSI News
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I terreni intorno a SeborgaLink esterno, nell’entroterra ligure, nei giorni scorsi si sono tinti di giallo. Il piccolo borgo medievale è infatti uno dei maggiori produttori di mimosa a livello europeo. Seborga però ha anche un’altra peculiarità: non è un comune italiano come gli altri perché, per i suoi abitanti, è a tutti gli effetti un Principato. E come dar loro torto visto che Seborga ha proprie istituzioni, guardie, stemmi e batte persino moneta, il Luigino.

Originariamente feudo dei Conti di VentimigliaLink esterno, prima dell’anno Mille Seborga fu donata ai monaci benedettini, e poi rivenduta nel 1729 a Vittorio Amedeo II di Savoia, Re di Sardegna. L’atto di vendita non fu però mai registrato e per questo, ancora oggi, se ne rivendica l’indipendenza.

Altra particolarità: dagli anni Sessanta, ogni sette anni, i seborghini eleggono il loro Principe. Ora, dal 2019, è in carica la Principessa Nina, di origini tedesche che ha abitato anche a Lugano. È lei la prima donna ad aver ricevuto l’investitura ufficiale.

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